Il legame, non casuale, della solennità di Ognissanti con la Commemorazione dei Defunti ci viene spiegato da papa Benedetto XVI, durante l’Angelus del 1° novembre 2005: "È molto significativo e appropriato che dopo la festa di Tutti i Santi la Liturgia ci faccia celebrare domani la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. La 'comunione dei santi', che professiamo nel Credo, è una realtà che si costruisce quaggiù, ma che si manifesterà pienamente quando noi vedremo Dio “così come egli è” (1Gv 3,2). È la realtà di una famiglia legata da profondi vincoli di spirituale solidarietà, che unisce i fedeli defunti a quanti sono pellegrini nel mondo. Un legame misterioso ma reale, alimentato dalla preghiera e dalla partecipazione al sacramento dell’Eucaristia. Nel Corpo mistico di Cristo le anime dei fedeli si incontrano superando la barriera della morte, pregano le une per le altre, realizzano nella carità un intimo scambio di doni".
Riconoscersi mendicanti verso il Signore riempie lo spirito. Siamo chiamati ad abitare nelle beatitudini. Cristo, sigillo imperscrutabile dell’amore, ci quieta interrogandoci, dimostrando come l'umanità, in tutta la sua fragilità, è il bene che più d'ogni cosa deve starci a cuore. 𝗘 𝗶𝗹 𝗩𝗲𝗿𝗯𝗼 𝘀𝗶 𝗳𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗳𝗮𝗻𝗻𝗼 '𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗲', e 'ntenerisce il core lo dì c'han detto ai dolci affetti addio, mentre di prece lacrima lo sguado volto al Cielo.
Nessun commento:
Posta un commento