L’essere umano forte della sua fragilità, ricoperto nella sua nudità dagli abiti della conoscenza e dell’amore. Questo il fondamento del libro Nudità dell’essere, scritto da Maria Francesca Carnea e pubblicato da “Il Testo Editor”: un’opera che sceglie la poesia come via di narrazione, accompagna il bisogno umano di conoscenza e l’infinita ricerca d’amore per mettersi a servizio della comprensione dell’altro. Il libro indaga nei campi della teologia, della filosofia, delle tematiche sociali, della giustizia, dell’etica e della comunicazione, alla ricerca del senso della vita. Attraverso il pensiero, l’autrice prova ad entrare nel grande emporio delle virtù per trovare gli “abiti” di cui rivestire l’umanità.
Maria Francesca Carnea è scrittrice, consulente di strategie di Comunicazione, docente di Sociologia e spiritualità
della comunicazione politica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Ha
scritto e pubblicato: Libertà e Politica
in S. Caterina da Siena (2011); Cirò,
Storia, Cultura, Tradizione. Tracce di noi (2011); Concetto di giustizia in S. Tommaso d’Aquino (2013).
Che rapporto c’è fra la nudità dell’essere, nella sua fragilità,
e la ricerca di conoscenza, di amore, di donazione?
La
nudità dell’essere, a mio avviso, non si incarna come fragilità, ma piuttosto
come forza dell’essere in quanto tale. Nudità, quindi, come bellezza del
mistero di cui è intriso l’uomo, chiamato, attraverso il pensiero, ad entrare
nel grande emporio dei valori umani oggi dimenticati. Valori da richiamare in
vita, abiti di cui rivestirsi e rivestire l’umanità impoveritasi, resasi – in
questo senso – fragile, vulnerabile, disabitata da sé. Non
credo si possa rimanere indifferenti: parlare all'uomo, portarlo a riflettere,
è un dato che valorizza appieno la sua nudità, rendendolo consapevole della sua
forza. La vita è una sfida continua, è ricerca del suo essere tesoro
edificante, non c’è altro che valga la pena se non trovarsi e trovare,
conoscersi per comprendere. Gli increduli perdono il loro valore umano
mistificando, materializzando, scoraggiando. Ricercare, ambire all'impossibile possibile,
è criterio di perfettibilità al quale aspirare senza tregua. In questo senso,
l’umano genera amore e dono di sé, consapevolmente. È un bisogno del tempo
attuale, socio-politico: trovarsi, riscoprirsi per costruire un sano dialogo e
una relazione umana, che sia solida e non “liquida”. Sono
persuasa che le parole hanno un significato, come la vita, si incarnano nel
nostro linguaggio e definiscono la nostra coerenza. Non si può sfuggire alla
riflessione, all'apice della nostra realtà umana, la nudità, in cui siamo
connaturati, e con essa rinnovare una cosciente forza umana di pensiero che
sappia vestirsi di luce d’intelletto.
Perché hai voluto scrivere un libro su un tema così complesso
come il senso della vita, della ricerca, dell’amare? Che cosa ti ha ispirato? A
chi vuoi che giunga il tuo messaggio?
Nella
filosofia che chiama all'indagine e alla comprensione della vita, della verità,
ho sempre riposto dedizione assoluta. Sono persuasa che siamo chiamati alla
ricerca continua, alla contemplatio e comprensione umana, ed è proprio per
questo che il divenire umano è attraente, un itinere di meraviglia che incanta
i diversi passi del viverSi, nel mio caso sentirmi ruscello, fiume, mare. Ecco
che domande impellenti hanno cominciato ad albergare nella mia mente, volevo
rispondere all'umano desiderio di conoscermi per conoscere e sapere, rimanendo
consapevole di non sapere, solo così avrei potuto comprendere dove andare e,
soprattutto, quanto meravigliarmi. Nel libro mi rendo testimone in prima
persona, facendo tesoro della mia radice, narrando un “excursus” da cui si
dipana il desiderio di indagine, persuasa che non siamo anime anonime, ma degni
di carità cristiana. L’assenza
del pensiero nella società moderna, l’assenza del dato spirituale, hanno
innescato nell'uomo l’esigenza di fermarsi, di ritrovarsi, anche come
risposta alla dilagante idea relativista, per riportare la persona al centro
dell’impegno umano. Attraverso
questo tipo di approccio, esploro in prima persona, attraverso la vita reale,
gli “abiti” da indossare, abiti che non coprono la nudità ma ne rafforzano
esistenza e carattere: le virtù umane a servizio del prossimo. E con articoli e
riflessioni, appronto la visione di un domani, un futuro possibile. Nasce
così, in me, il desiderio convinto per l’alba di un nuovo giorno, la
persuasione che può, il pensare, essere di costrutto, dare risposta ai bisogni
umani, essere di edificazione per l’uomo che si nobilita nella filosofia, madre
di ogni scienza. Concentro,
pertanto, l’attenzione sulla persona, le questioni sociali, la politica, mai
distogliendo lo sguardo, rispetto al vivere moderno, da un’elaborazione poetica
che sappia essere in sintonia con il reale vissuto, motore di ogni costrutto
che di cultura alta vuole volare. Il
messaggio è rivolto all'uomo, alla società, alla politica, alla gioventù
che chiede formazione, al mondo della comunicazione. È rivolto a quanti credono
che un sogno non è utopia ma umano desiderio che innesta la vita di speranza.
In che modo e perché
la poesia può spiegare e sostenere il coraggio della nudità dell’essere?
Sono persuasa che
la poesia è fonte nativa di ogni pensiero pensato. L’importanza della poesia la
si coglie nel proprio Essere, che aberra ogni apparire, ogni superficialità. Di
fatto, per comprendere e apprezzare la bellezza del giorno, dell’aurora,
bisogna conoscere, attraversare le profondità della notte nella luce
crepuscolare della luna. E non c’è incanto più approfondito, per cuore e
intelletto, di quello della poesia: ha la grande facoltà di contemplare in sé
l’armonia delle parole, elaborare in verticale il pensiero, e rendersi così
congrua nel trasmettere emozioni e stati d’animo in maniera evocativa e
potente. È
sicuramente espressione di una comunicazione complessa, legata all'emotività umana,
la parte nobile, capace di sognare in purezza d’espressione le “sonate” della
verità della vita, nel supporto della grazia. Di quanto desiderio la poesia si
fa espressione nel ben pensare, nel ben parlare, nel ben ascoltare… una
straordinaria catarsi che si traduce in rasserenamento delle passioni. Nell'indagare dell’uomo, nell'immergersi in
orizzonti vergini, inesplorati, si rafforza il coraggio della nudità
dell’essere e, nella profondità della poesia, si dischiude la speranza.
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