domenica 3 settembre 2023

CIRÒ, CITTÀ DEL VINO

CIRÒ, CITTÀ DEL VINO, viene rimossa da Sindaco e Giunta dell'attuale amministrazione di Cirò stessa, dall'Associazione "Città del Vino". Non bastavano i cinghiali a danneggiare il territorio e i viticoltori, ci si è messa direttamente la giunta comunale di Cirò, a offrire una penalizzazione, assorti evidentemente nel pieno sonno della negligenza, avrebbe detto Caterina da Siena. E le motivazioni sono tutto un programma di 'abnegazione'. A Cirò il vino è STORIA REALE, fare parte di un'Associazione a questo deputata, esserne parte, è avere visibilità, anche per sola adesione.
Ma la giunta ha deciso che non serve. Risibile la quota associativa prevista che graverebbe sulle finanze del Comune. Torno a porre un interrogativo, e a chiedere se la stessa attenzione circa le finanze viene posta per progetti feste farsa, foraggiate a sazio di pochi e nell'assoluta reale edificazione per la comunità, e cura dell'immagine del territorio.

Qui gatta ci cova e sembra proprio che la visione dell'amministrazione si pieghi sul proprio ombelico! Mi sono sempre chiesta, poi, se il ruolo dell'opposizione è quello di rimanere tiepida, posto che esista, per far coincidere propositi non chiari.

Interrogarsi è sempre un dovere civico: come una giunta Comunale, un Sindaco può pensare di togliersi da un'Associazione che caratterizza il suo territorio nella sua specifica inclinazione millenaria? È sempre un discorso Culturale che, piaccia o no, e va affrontato con serietà, -a trovarla però la serietà, suggerisce il mio amico Giordano Bruno- perché non ci si può stracciare le vesti, strapparsi i capelli per storie farlocche, santo non nativo del luogo, musei che lasciano il tempo che trovano - tranne quello Archeologico -, eventi e commedie che rispecchiano chi le realizza e foraggia, non si può operare per tutto ciò e, al contempo, levarsi da un'Associazione quale quella della Città del Vino, ESSENDO CIRÒ CITTÀ DEL VINO, e non per tradizione sentimentale Ma per dato reale, storicamente comprovato.

Il mondo si è capovolto, ma non il dato Culturale che procederà a far riconoscere la verità del territorio, la sua storia. La ricerca della verità è una questione di giustizia, e non si può agire per personalismi, rivendicazioni, a nocumento territoriale. Certo, non è l'Associazione Città del Vino, che fa Cirò Città del Vino, ma farne parte è vivere senso di innesto allo stesso argomento. È il senso di appartenenza che deve guidare, per coesione sociale.

Ribellati Comunità e non solo viticoltori, le amministrazioni NON SI SUBISCONO, e per fortuna sono pro tempore. Siedono lì per SERVIRE il popolo e il territorio e non è il popolo, il territorio, a doverli servire! Alzate la voce, chiedete, cercate, non accontentatevi di balbettii dissacranti festaioli, operate a difesa di ciò che da millenni ha segnato i nostri padri di sudore, formato calli nelle mani, schiene rotte per illuminare il territorio della delizia del suo prodotto principe: il VINO. Abbiate amore per la verità che ci sovrasta, oltre ogni irrazionalità, e incomprensibile disamore. Alzatevi, interrogativi, non subite passivamente tanta umiliazione, il territorio e suo prodotto REALE, il Vino, si difende! 

Prosit 🍷alla Giunta e Sindaco, fatevi guidare dalla musica, quella buona, nell'auspicio di un ravvedimento!

Maria Francesca Carnea, semper Contadina del Pensiero!

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