domenica 15 gennaio 2017

Responsabilità politica non sussulto emotivo, piuttosto dato razionale

È possibile far convivere nella stessa anima una ardente passione e una distaccata oculatezza? La politica si fa con la testa, tuttavia la dedizione a essa, se non deve essere un puerile intrattenimento di interesse personale, piuttosto un agire umanamente autentico, può scaturire e essere alimentata unicamente dalla passione, che nulla ha a che vedere con l’autocelebrazione. L’appassionato è in sé cultore di gratuità. Nondimeno, il fermo controllo dell’anima, che caratterizza l’uomo politico ‘ap-passionato’, e lo distingue dal politico velleitario che si dimena in modo vano, è possibile solo attraverso l’abitudine a una distaccata oculatezza. Questo perché, la dedizione politica implica il dominio quotidiano di un nemico assai insidioso: la boria.