giovedì 15 agosto 2024

L'Assunzione della B.V. Maria, solennità il cui fascino innamora

Il senso del dogma della Assunzione implica una concomitanza sopraffina tra il rumore e il silenzio del mistero, e unisce, inscindibilmente, la morte e la speranza. Fu papa Pio XII -1 novembre del 1950-, a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica, come dogma di fede, l’Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus. Nel momento della morte, la Vergine Maria non conobbe la corruzione del sepolcro, ma fu assunta in cielo in corpo e anima.
Le Scritture non parlano di assunzione di Maria al cielo, ma indirizzano a questa verità. La Vergine Assunta, recita il Messale romano, è primizia della Chiesa celeste, segno di consolazione, di sicura speranza per la chiesa pellegrina. 

La Beata Vergine Maria è aiuto primo, come ogni mamma, a ritrovare speranza, la prima che, redenta, intuisce che l’uomo non è una inutile passione, tutt'altro. Si tratta, dunque, di una solennità dal contenuto affascinante, volta originariamente a commemorare il dies natalis di Maria, ossia il giorno della nascita alla vita eterna. E questo perché la morte non è l’ultima parola sulla vita dell’uomo, ma è la speranza che ci viene consegnata proprio nel mistero della Vergine Maria. Attraverso Lei possiamo sperare che nulla della nostra vita andrà perduto, nessun sacrificio per quanto nascosto e ignorato, nessuna lacrima. Ogni ingiustizia subita, al cospetto di Dio, diventa grazia di vita eterna.

I cristiani d’Oriente credono la stessa verità parlando della Dormizione di Maria. È un linguaggio che affascina. Le due espressioni complementari: assunzione e dormizione, rimandano all’unica grande questione con la quale ciascuno di noi, quotidianamente, ha a che fare: siamo sì mortali, ma la riuscita finale della nostra vita è affidata alla sorprendente opera di Dio che può renderci eterni nel Suo giudizio. 

Guardare sempre al Cielo, è la strada indicata dalla Vergine Maria che si apre a quanti anelano al bene dell'anima, alla speranza, all'incontro con l'Onnipotente. E da lassù un sorriso si illumina anche per me. Duc in altum

 Maria Francesca Carnea  

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