Il ribelle d'amore ci dona la luce per la vita eterna.
Ma dov’è il Vivente? In ogni cuore che lo riconosce, in tutti quei territori che soffrono le guerra, accanto a chi le patisce, a chi ne subisce dramma. Proviamo a svuotarci dall'io narrante il nulla, e facciamo tesoro del Suo insegnamento incentrato su giustizia sociale e pulizia morale. La forza bruta prova a reprimere umanità con la persecuzione, la calunnia, la denigrazione, si accanisce contro chi dissente dal pensiero unico, avversa chi opera il giusto, rispetto a sistemi che praticano omologazione all'incapacità critica, ben consolidati in reti visibili e invisibili.
Dice Gesù: "Chiunque è per la verità ascolta la mia voce". (Gv, 18,37) E IN LUI TUTTE LE COSE SONO FATTE NUOVE! Farsi discepoli di Cristo, vuol dire non abbandonarsi a sentimentalismi, o emotività. E, con Tommaso d’Aquino, la fede emotiva non è fede, le emozioni non sono il soggetto della fede, soggetto della fede è l’intelletto speculativo che conduce all'azione responsabile, alla consapevolezza e pratica della parola di Dio, ponendo al centro di ogni azione umana la verità, ciò che è giusto.
E la verità, alétheia, trova in sé l'autorevolezza che gli conferisce credibilità.
'Muoio di non morire', amando dell'amore dell'Amato. La Chiesa rimane di Cristo, e l'umanità può farsi Pasqua, può rendersi nuovo lievito di pace. Buona Pasqua di Resurrezione!
Maria Francesca Carnea
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