domenica 9 agosto 2020

NON SOFFOCATE IL VAGITO ALLA VITA!

L'insana ideologia non ha confini a trattenere lo sguardo in basso, ed è evidente spregio per ogni senso d'amore alla vita! Giunge il via libera alla pillola abortiva Ru486, cioè all'aborto farmacologico, ciascuna a casa propria. Attraverso il nuovo strumento istituzionale, il tweet, il Ministro della Salute Roberto Speranza annuncia che le nuove linee guide prevedono l'aborto farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana di gravidanza. Ci sono voluti dieci anni di riflessione per raggiungere questo obiettivo, i tempi di massima confusione sono chiaramente giunti. 

Al 2010 risalgono le linee guida in cui la pillola Ru486 fu registrata in Italia: si prevedevano tre giorni di ricovero, il tempo necessario per l'espulsione del feto e le verifiche sullo stato di salute della donna. Prevedevano, altresì, il limite di applicazione alle 7 settimane di gestazione, mentre ora si potrà arrivare alle 9 settimane. E chi ci governa, nella spartizione/accordi di potere, parla di "passo avanti fondamentale sulla strada della civiltà". Quando si dice: è il risultato di chi non si forma alla responsabilità etica politica! 

Qual'è la conquista di civiltà se si toglie tutela alle donne rendendo l'aborto un fai da te? Dov'è la civiltà se si evita che i sanitari verifichino che la donna non sia sola a casa, e che non sia ansiosa? Non stiamo parlando di buttar giù un bicchiere d'acqua fredda, ma di uno degli atti più dolorosi per ogni donna che nutre nel suo grembo il miracolo della vita da distruggere. Non parlerei di civiltà, piuttosto di omicidio procurato! Alla politica insana, sbrigativa, che anziché proporre vita, incentivare modalità per mantenere fecondità e ripudiare l'aborto, che offre soluzioni di comodo e con una superficialità da far paura, ricordo che il livello di civiltà di una società è dato dalla garanzia e protezione da riconoscere alla vita umana.  
Di contro: PERCHÉ ESISTEREBBE UNO STATO?!  

Insistere nell'affermare che l’embrione umano non è persona, sin dal concepimento, è un assurdo scientifico. Studi ne hanno già comprovato dato. Portare avanti una politica contro la verità delle cose, confondere, avallare dolore, seminare morte, significa piegare la realtà ai propri interessi. "I cittadini di una società civilizzata, le persone cioè che si comportano civilmente -asseriva K. Popper- non sono il risultato del caso, ma sono il risultato di un processo educativo. E in che cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza". 
Ora, nel concetto di violenza rientra l'aborto, omicidio legalizzato di creatura indifesa, forse frutto non desiderato, così viene giudicato - ma certo concepito, di cui un padre e una madre devono assumersi responsabilità, quando non loro, la responsabilità è sociale. Nella cultura dell'indifferenza, della superficialità, non avere risentimento per il proprio sangue, la propria carne, è il vero obbrobbrio di pura inciviltà! E si dimentica, nella modernità dell'egoismo, degli esseri aisberg, che un aborto genera anche morte della madre poiché porterà nel cuore questo dolore, per la vita intera.  

Ricordo Madre Teresa di Calcutta che affermò: "L'aborto distrugge l'amore, distrugge l'immagine di Dio, distrugge la sua presenza, distrugge la coscienza della madre". Va da sé che ciò che distrugge, separa, non permette di godere vita, poiché noi non siamo solo di Noi, siamo responsabili del nostro agire di fronte alla società. Con l'atto dell'aborto, provocato, muoiono sensibilità, futuro, senso compiuto della vita! Questo è frutto di inciviltà e sarebbe ora di avviare un reale 'processo educativo' che educhi all'amore e comprensione della vita, del senso sano di società civile, superando ogni insano sentimento di egoismo.  

Niente dà più gioia, grazia, speranza, di un vagito alla vita: non soffocatelo, avrete soffocato ogni senso sano di società civile!

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