Le Comunità, non sono strumenti di servizio ma da Servire! Non si elimina il dissenso, cercando, e anche goffamente, di tacitarlo, con fare arrogante, espressione del proprio profondo vuoto!
E in un tempo così drammaticamente segnato, che avrebbe dovuto insegnare almeno la prudenza dell'agire, un po' di responsabilità, soprattutto di fronte la precarietà ecomomica, pensare di tacitare espressione è alquanto insensato.
Tuttavia va da sé che richiedere una illogica pecunia, atta a coprire solo la linguetta di una lucertola, è frutto di genialità, che con chiarezza parla di assenza di idee e prospettiva politica.
Le soluzioni per andare incontro a problematiche ataviche dei nostri territori, sono non certo l'inqualificabile richiesta a lavoratori che hanno calli alle mani, il cui profumo è dato da sudore vero, persone verso cui inginocchiarsi.
Il Contadino sostiene il territorio e la cosa peggiore da fare è avanzare pretese, facendole passare per impegno a loro favore, nel solito insano senso dell'apparire per confondere.
Fino a prova contraria la capacità critica dialoga, propone soluzioni che non vadano a pesare, nemmeno minimamente, su quanti già, da anni, sono in grave sofferenza. E siamo nel territorio del Vino Cirò Doc! Bisognerebbe chiedersi: cosa è stato fatto per alleviare questa sofferenza?
Ricordando La Pira, l'attesa della povera gente chiede rispetto, responsabilità etica, risposte concrete, criterio vivo di giustizia sociale!
Il pensiero libero, costruttivo, tale rimane, surclassando quanti vorrebbero impedirne libera espressione. Tale insensato agire, è il male peggiore dei nostri territori, ma siamo, comunque, in una Comunità libera, dove tutto è conosciuto e nella radice. Soprattutto ricordo, con Marco Tullio Cicerone, che la mente senza istruzione non può dare i suoi frutti più di quanto non possa un campo, comunque fertile, senza coltivazione.
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