La Comunicazione è Responsabilità, ancor più in tempo di emergenza sanitaria quale quella che stiamo vivendo. È servizio di massima delicatezza e utilità sociale. Si distingue però, totalmente, dal fare informazione. Il Comunicatore esercita la professione con dovizia di prudenza, finezza di linguaggio, nell'esplicazione dei tre fondamenti che contraddistinguono la sana comunicazione: verità, bontà, utilità. Di contro, troppe volte l'informazione, e chi se ne serve, cade in deprecabili atteggiamenti: fare titoloni allarmanti, sbizzarrirsi sui social, in territori già fragili, non giova a nessuno, semmai alimenta caccia a untori, ansie inutili, un non senso generalizzato.
Viviamo un tempo di fragilità mondiale seria, che chiede compostezza e rispetto, chiede di ritrovare l'umanità, l'alterità perduta, chiede sano linguaggio.
È tempo di emergenza sanitaria, che non può essere accompagnata da emergenza ansiogena compulsiva, causata da informazione allarmista, che è cattiva informazione. Urge SERIETÀ, poiché SERIO È IL TEMPO CHE VIVIAMO!!!
La pacata trasmissione di una comunicazione autentica, di senso, è capace di fidelizzare la gente, che ha bisogno di capire, non di farsi confondere con ambivalenze e teorie complottiste insensate, ha bisogno di conoscenza chiara che rassereni alla comprensione della regola della realtà che è semplicemente di RESTARE A CASA! Aiutiamo chi è davvero in prima linea: medici e infermieri, aiutiamo con cura, anche di linguaggio, il territorio.
Il fine è dare conoscenza per il Bene Comune!
Occorre non farsi coinvolgere dalla compulsività di titoloni allarmistici, NON AIUTANO NESSUNO! Piuttosto vi è necessità di esigere strutture operative, ospedali aperti, in grado di sostenere i bisogni dei cittadini. Per questa carenza, chi si occupa di informazione, dovrebbe fare i titoloni!!!
Saper incontrare l'umanità, in tempo di pandemia, induce a pensare all'insieme, al Noi, alla collettività che, solo unita, può debellare il male, e essere solidali con chi patisce sofferenza, senza additare untori. Il male ha invaso il mondo e non esistono isole felici, ma umanità che ha bisogno di ritrovarsi tale, #prossima del suo prossimo, soprattutto ferma nella speranza della presenza di Dio che chiede di essere realmente amato, realmente vissuto!
Solo nella serenità del proprio equilibrio umano, si potrà trasmettere serenità di informazione, al fine di edificare società attiva, libera nella capacità critica, intellettiva, ferma nella Speranza da credere con coraggio. Ciò rigenera gli animi, non li intorpidisce al buio della notte, a quella depressione costringente del tempo dell'attesa. Piuttosto li conduce a una visione realistica, di verità, nella consapevolezza che quando l'alba sorge, qualcuno di molto più grande di noi ha pensato già, sensatamente, di regalarci il nuovo giorno, il nuovo sole.
Il dato filosofico e spirituale che la vita chiede è trovare EQUILIBRIO nell'umana perfettibilità, capace di credere che, alla fine, andrà tutto bene!
#RESTAREACASA
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