Il tempo assai doloroso cui, impotenti, assistiamo, causato dalla pandemia Covid-19, chiede fermezza di riflessione, soprattutto su quanto verificatosi all'ospedale di Crotone dove, in contemporanea, sono stati richiesti 300 congedi per malattia, e a presentare certificato medico sono stati 91 infermieri, 17 Oss e 33 medici, il resto degli assenti 159 è rappresentato da altre figure lavorative dell'Azienda ospedaliera.
È certamente un'anomalia che fa pensare quanto conta la paura e quanto poco conta fare il proprio dovere, pagato. Non vi è dubbio che qualcuno di loro usufruirà legittimamente del congedo, ma tutti insieme, 300 persone, fa pensare, indignare, e in un periodo di grande necessità per il territorio. A discapito anche dei colleghi. Li chiamo i senza vergogna, messi lì a servizio dei pochi a fare numero e bagaglio di clientela. Ma è risaputo, l'ospedale di Crotone ha inglobato soggetti, oramai venuti chiaramente a galla, per il loro essere vergogna di Calabria!
A quanti alzavano il dito cercando untori, la vergogna vera sono queste indegnità. La gogna ci vuole per tali indefinibili, insieme al licenziamento in tronco, e spero la procura faccia il dovuto. Hanno occupato posti di lavoro, togliendoli a chi magari avrebbe potuto, con talento, operarvi seriamente, ma che, invece, ha dovuto lasciare la propria terra per cercare altrove lavoro. Come fidarsi di chi si manifesta mangiapane a tradimento, in tempo di emergenza? Come non ringraziare stolta manina sulla spalla che lì, li ha voluti nella meschina cultura del posto, serbatoio di ricambio clientelare?
Bene che si inizi a denunciare pubblicamente, bene che qualcuno inizia a muoversi in coscienza, forse si avvede della catastrofe sanitaria calabrese, dell'urgenza e necessità di un #ospedale che funzioni. Purtroppo, in alcuni territori, si crede di essere dei in terra, e di poter fare la qualsiasi, indisturbati. Non sono di sicuro questi -parafrasando Papa Francesco - inutili idioti che rappresentano la Calabria, certo sono degni rappresentanti della vigliaccheria anche di chi, fintamente, si indigna, pur consapevole di questo scempio. E c'è ancora gente che consiglia di stare zitti, come se il problema si risolvesse da solo. Vergognatevi anche voi che avallate da decenni ciò che è indefinibile, e indifendibile, lo scempio di una Calabria, in particolare la Provincia di Crotone, resa povera di valori, di strutture, di produttività per il vostro ignobile tornaconto. Siete acari indegni e acari indegni rimarrete, traditori del territorio di Calabria, dei bisogni dei cittadini, altro che cura, altro che ordine e disciplina, messa in scena ipocrita, avallata a discapito della popolazione! I fatti sono evidenti e noi cittadini dobbiamo pregare, fidando nel contenimento del virus, RIMANENDO A CASA, nella speranza che la catastrofe non si manifesti!
Grazie a Dio, però, la CALABRIA BELLA C'È, quella che #libera sa emergere poiché, a fronte dei 300 indefinibili, sono 340 i Medici, rende noto la Presidenza della Regione, che hanno dato la propria disponibilità a essere impiegati per l’emergenza Coronavirus in Calabria.
Nel contempo, e grazie al sano senso del dovere, quasi 8000 Medici hanno aderito all’appello del Governo per creare una task force da mandare in aiuto degli ospedali più colpiti dal coronavirus.
Poter contare su professionisti tranquillizza un po' sulla situazione che viviamo, instilla speranza che genera fiducia. Ecco dunque che riflettere innova comprensione: l'uomo cieco del Vangelo, il cieco dalla nascita, fa emergere il dato materiale e il dato spirituale della cecità. Ma è la fede che trasforma: "Ero cieco e ora ci vedo!". Aprire gli occhi per vedere, non guardare, ma Vedere, è Agire, trasformando realmente il buio che offusca quella parte di Calabria e sua insana cultura settaria, clientelare, tracimata in egoismo e ipocrisia. E, in questo tempo, in cui il male virale dilaga, si deve poter cogliere, intercettare occasione per fare pulizia di comportamenti, promuovendo COMPETENZA e TALENTI.
La cecità e il pregiudizio sono metafora sociale, che aprono però gli occhi sulla realtà dolorosa che la nostra Italia sta attraversando. Sia tempo opportuno di vero cambiamento. Il 'cieco', che è in ognuno di noi, apra orizzonti, possa vedere responsabilmente, supportato dall'aspetto spirituale che fa la differenza, segni virtuosamente il senso del dovere che è amore, dedizione vera. Occorre motivarsi, coraggiosamente rialzarsi, diventare luce intra Regione, favorendo bene comune, amore della prossimità, nell'unità Nazionale.
#RestiamoACasa #RegioneCalabriaAvanti
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