Dai solidali senza vergogna, di dignità mancata, di
abuso dissennato, di esplicita disonestà intellettuale, non possono che nascere
ipocrite faccende losche. Affrontare la complessità dei problemi è un
dovere degli amministratori, saperli gestire, non rendendosi ridicoli, è
l'impresa più ardua. La realtà, di contro, parla più di insabbiature, storie
che vengono raccontate ad arte da spacciatori di illusioni. Cosa comporta
fumare cannabis, marijuana? I medici dicono: "Una generale situazione di
euforia, cambiamenti dell’umore e delle percezioni reali". Ecco: è lo
stadio dell'agire attuale in Calabria, tra i solidali del potere malato, che
tiene conto della claque del vuoto e, di contro, prova a tacitare, con l’arroganza,
l'onesta realistica idea di migliorare realtà territoriali.
La Babele dei solidali vuole confondere, alimentare
paludi. È il potere malato che cerca di impedire la Verità, il bene
comune. E non si prova vergogna, questo il male della mia terra, non un
sussulto di coscienza che dia la dimensione dell'umana dignità. Non un briciolo
di coraggio al bene della vita. Tuttavia, non si può chiedere a inutili
idioti di avere ciò che non hanno: onestà, rispetto, correttezza; i dissennati
sono tutto e il contrario di tutto, e agiscono sui territori come se fosse
proprietà privata, incaprettando se stessi all'inferno.
La verità non si manipola, la conoscenza sveglia le
coscienze, e la politica, quella sana, sarà risvegliata alla coscienza e con
coscienza. La mia terra non potrà continuare a puzzare di putrido
malaffare. Occorre riabilitare, rinnovare la politica di Calabria,
estirpando il congiunto potere malato, soggiogato alle varie elargizioni, in
odore di elezioni. Colletti bianchi a gogò hanno operato, e operano,
foraggiando il malaffare. Per non parlare dei servizi di utilità basilari
inesistenti di: sanità, lavoro, giustizia, infrastrutture, grandi opere,
viabilità, cura del territorio.
Ci vuole un ingegno per capire che il nostro
territorio, la Provincia di Crotone in particolare, è in ginocchio? Che grandi
falsi intenditori, procacciatori di carte false, associazioni che
decantano un bene congiunto, mission nobili sporcate dall'agire corrotto e
sottomesso al vuoto, si fanno servi delle sette illudendo di trattare di cultura?
Quella creata ad arte per mera raccolta fondi ad avallo di clientele e profuso
inganno inventando serate a temi di educazione civica, salute, valorizzazione
donne, tutte pagliacciate gestite da imbecilli? Per non dire dell'alimento di
portali web, pura carta straccia a busta paga malaffare, che si occupano di
veicolare il falso. E da contorno chi troviamo? La falsa fede emotiva,
supportata da sacre vesti sporcate da inganno, immoralità, inconsistenza
produttiva. Le sette dei solidali, associazioni che pur di avere contributi
appoggiano tranquillamente belzebù.
Occorre scatenare gli strali dei cieli, liberarsi da paure, occorrono idee, persone pulite con capacità di pensiero, che sappiano instillare il dato spirituale all'agire politico, civile, piuttosto che persone di servizio non ai territori, ma al malaffare. Occorre reagire per avere cura delle proprie radici rese sudice da impunità. Credo sia urgente identificare il verum con il factum, al fine di poter avere conoscenza vera solo di ciò che è fatto chiaramente, in trasparenza. Occorre un fuoco di verità che riaccenda l’anima, la speranza, il valore della dignità per una Calabria pulita. E, con Nietzsche: Le grandi cose ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili, e le rarità ai rari!
Maria Francesca Carnea
Sociologia e Spiritualità della comunicazione
politica
Pontificio Ateneo Sant’Anselmo - Roma
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