martedì 2 aprile 2019

SOLENNITÀ DI SAN FRANCESCO DA PAOLA

“Fu inviato da Dio per illuminare mirabilmente quasi mistica fiaccola le tenebre del suo secolo” - così scriveva Papa Leone X, in “Excelsus Dominus”, Bolla di Canonizzazione di San Francesco da Paola, 1 maggio 1519. 
Del Santo - Patrono di Calabria, dei Marinai d'Italia, comPatrono di Cirò, unitamente a San Nicodemo da Sikròs, entrambi figli straordinari della mistica terra di Calabria-, ricorre il V Centenario dalla Canonizzazione. 
La prodigiosa vita di San Francesco da Paola, iniziò il 27 marzo 1416. L'umile Santo, taumaturgo, pieno di carità, decise da giovanissimo di servire il Signore, come eremita. La vita cenobitica sopraggiunse successivamente, conseguenza del grande seguito che Francesco, fondatore dell'Ordine dei Minimi, ebbe. 

Fu uomo di forte temperamento, giusto, pronto a schierarsi contro ogni iniquità, sempre vigile ai bisogni degli ultimi, a confortare dalla sofferenza che devasta gli animi provati dalla vita. Fervido nella preghiera, nel mantenere fermo lo sguardo verso Dio, verso la Sua volontà. Quando questioni mettevano in discussione la dignità dell’uomo, non esitava a prendere posizione ferma e coraggiosa, contro chiunque, potenti e prepotenti. Una missione, quella di S. Francesco da Paola, in netta contrapposizione con la cultura del tempo, dedita alla dipendenza del piacere, del soddisfacimento di ogni egoismo, di mero personale interesse, di vana gloria, di potere come unico scopo di vita. Per alcuni versi, purtroppo, oggi Francesco troverebbe la società uguale, incapace di fare tesoro di esperienze e insegnamenti come i Suoi, che edificano l'umanità, per una società migliore, capace di genererare persone migliori. Fu un grande promotore di giustizia sociale, di pace e costruzione umana, di cui il mondo, la sua terra, dovrebbe maggiormente avverdersi, maggiormente esserne consapevole. 

Da una sua lettera inviata a Simone Alimena, del 17 febbraio1446, riscontriamo il vivido senso del giusto, della moralità, suo perno di insegnamento al Bene. Leggiamo: "Guai a chi regge e mal regge. Guai ai ministri de’ tiranni et alle tirannie. Guai alli ministri di giustizia che li è ordinato far la giustizia e lor fanno il contrario. Guai alli impii che di loro è scritto: “Non resurgent impii in iudicio, necque peccatores in concilio iustorum” (Sal 1,5). O felicissimi huomini giusti, a voi è aperto il paradiso et all’ingiusti l’inferno". Un tesoro grande sgorga dal suo cuore, miglior consiglio non poteva regalarci e, ancora oggi, sollecitazione amabile da seguire. 

Il 2 aprile 1507, Venerdì Santo, Francesco morì nel convento di Plessiz-lesTours. 

A te ci inginocchiamo Santo Padre Francesco da Paola, benedici la tua Terra, posa la tua mano sui bisogni di ognuno, intercedi presso Nostro Signore affinché rimanga vivido, nei tuoi conterranei e in quanti a te anelano nel mondo, il sentimento di carità, di umiltà, di giustizia. Benedici ognuno, minimi tra i minimi, con il tuo immenso amore.

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