mercoledì 21 novembre 2018

I CONFONDITORI ACCESSORIATI

Qual'è la cosa più spregiudicata nella comunicazione istituzionale? Di prassi, sta molto attenta a quanto comunica, la prudenza è la sua guida in un linguaggio dialogico, chiaro, diretto. Non si può dire la stessa cosa per quella che viene fatta passare per comunicazione, ma è mero marketing a uso parziale e settario, dedito a fare mercimonio compulsivo del prodotto.
Solo che l'Istituzione non è un'azienda, e chi si prodiga per confondere non ama il Bene Comune, ma se ne serve. In questo caso, credo che la cosa più spregiudicata, oltre che dannosa, sia ingannare la propria gente, dicendo il falso, lasciando credere ciò che non è, di cui gli stessi soggetti tirati in causa non ne hanno conoscenza. Ingannare è proprio dell'egoismo sfrenato, asservito al potere occulto, e nulla ha a che vedere con intenti di Bene Comune. Di questo la terra di Calabria soffre, e di questo si deve pulire!

Assistiamo a esternazioni provviste di insipienze, a dileggio di interi territori, di persone perbene che svolgono solo il loro lavoro. Li definisco i #confonditori, accessoriati con fotocamere, lingue velenose, regalie di servizio, portali compiacenti, con cui cercano di compensare logorroicamente una vita arida. Ma nulla da biasimare, sono scelte. Importante è Non Ledere La Vita Di Altri, di chi lavora onestamente, la vita di Comunità che patisce la carenza di servizi necessari, e reali. L'inganno protratto però da chi opera e fa operare marketing istituzionale, a danno di Comunità e territorio, pagandolo questo danno, segna l'asfalto, lastricandolo di incapacità corpose, inefficenza di costrutto, disastro di gestione. È spregevole in nuce l'inganno, spregiudicato, ma anche molto stupido, per questo si auto inganna. Cose evidenti a chiunque fa la differenza tra progresso e inviluppo, targhette e monumenti, lana caprina e caciocavallo. Non ci vuole mago Merlino per dirimere la questione, né il Pifferaio magico con schiera di ratti a seguito, ma solo il sano Sapere, la sana Cultura, il senso del Bene Comune, un grado di professionalità accurata e rispettosa.

C'è bisogno di idee, più che di servitù sfrontate. La verità e la professionalità fanno la differenza, in ogni società evoluta a criteri di civiltà. Considero la comunicazione, ancor più quella Istituzionale,  fulcro di interazione umana, un servizio pubblico, capace di dissetare con verità, come acqua limpida dalla sorgente. Non si può fare comunicazione pensando di dissetare la mente della gente con acqua putrida.
E, con Nietzsche: "Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari". 
Non si devono vedere le cose allo stesso modo, ma non può mancare il rispetto, un sussulto di coscienza nell'agire, un pò di dignità!


Nessun commento:

Posta un commento