giovedì 18 settembre 2025

Politica effimera in Calabria

La farsa politica cui la terra di Calabria assiste, territorio trattato insolentemente come feudo, acutizza consapevolezza sull'insignificanza delle proposte, e ne fa comprendere paradossi enumerando scambi, trasmigrazioni, gente che ha un solo ideale, se stesso! Farsa di incoerenze cerca, e ancora, di prendere sopravvento.

Una politica che si è immersa in un tempo di apparenza, da cui non sa uscire; assorbita in una comunicazione in cui emerge il non comunicare, tesa unicamente a legittimare un proprio verbo, il fanatismo dell'inappropriatezza, dei linguaggi abusati quanto distorti, e mescola sacro e profano come fosse tutto normale. Direi che rispecchia la crudele indifferenza, violenza verso popoli inermi, cacciati dalla loro terra perché taluni arroganti hanno deciso di farne loro vitello d'oro. Mi sento tanto calabo/palestinese.

Il sistema politico amorale di Calabria ripropone se stesso, servendosi di emotività manipolata, allontanando attenzione dai problemi reali -mai risolti- e strumentalizzando criticità. Il sistema politico amorale di Calabria non vive i problemi reali, cerca di risolvere i suoi. Non riesco a intercettare un solo partito in cui deporre fiducia, non c'è n'è uno che stia vicino alla gente, tutto appare costruito a tavolino su chi ha serbatoi voti e clientele più confacenti. Un grande circo e niente più viene propinato. 

La gente savia della Regione Calabria saprà rispondere con l'assenza che farà rumore, il disamore fa rumore! Il vento cambia.

Attualissimo Dostoevskij, nel suo romanzo “I Demoni” traccia bene il monito sui pericoli del fanatismo, e della perdita di valori morali. Ammirevole la sua critica verso le ‘ideologie’ che promettono favori attraverso la minaccia, la distruzione delle strutture sociali esistenti o di persone che non si sottomettono all’indegnità dei disonesti. Ergo: la Politica non è un affare, è servizio al bene comune; l'informazione non è manipolazione di affari, è servizio leale alla Verità. Se non si è battezzati per il bene comune non si può agire per il servizio pubblico poiché 'chi si battezza savio, s’intitola matto'. 

Si riscopra anche in Calabria il desiderio di una renovatio sociale, capace di mutare la propria esistenza, illuminarne sostanza: l’intelligenza umana non smetta di interrogarsi, di volere realmente il bene comune, una prospettiva di futuro per la gente del territorio.

Consiglio 👉Sociologia e spiritualità della comunicazione politica 

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