E mi sentii chiamare. Mi fermo, uno studente voleva pormi domanda.
- È possibile che ci sia qualcosa in comune tra la cittadina di Castelbuono, il riferimento greco Ypsigro, e il suo Paese?
- Non saprei, rispondo, alquanto incuriosita, dimmi. Capita a volte di parlare della mia Cirò, sue origini, per cui sarà rimasto impresso il riferimento greco Ypsigro.
- Non so, riprende, ma sarebbe bello capire come mai Castelbuono, cittadina in provincia di Palermo, nella vallata delle Madonie, che si contraddistingue per la caratteristica manna, ottenuta dalla corteccia del frassino, ha nel suo toponimo la stessa radice del suo Cirò. Anticamente, il centro di Castelbuono veniva indicato con il termine di origine bizantina Ypsigro che, secondo gli storici, significa "luogo fresco". Prende il nome da un castello costruito nel XIV secolo a difesa di un casale, Sichro, Isicro, Ipsigro, Ypsicro, Ypsigro, la derivazione greca del toponimo, è avvalorata dal rinvenimento di reperti archeologici.
- Così palesata, rispondo, mi sembra che con la radice ci sia analogia: Cirò, è detta Ypsicron, Ypsigro, Ipsicrò, Psicrò, Psigrò, Zirò, Cirò.
Analogie, mitologie, elegie, tutte le sfere delle ‘gie’ riservano #meraviglia. E non si può non tenerne conto, apprezzarne bellezza, comprendere arcani, approfondirne contenuti. Grazie, indagherò, la nostra identità è nell’approfondimento storico.
E procedo, ricambiando il saluto con un sorriso, mentre la mia mente si era già aperta a nuova inaspettata conoscenza, tutta da scoprire e che di tante cose, interpretate, mutava visione.
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