Il bios, sappiamo, mette in luce che i suoi genitori dimoravano in Saline, in un villaggio chiamato Sikròs -, maggiore approfondimento circa l'ubicazione esatta della localizzazione del villaggio natale, sul dove si trova, era l'auspicio che ponevo nel mio testo S. Nicodemo da Sikròs. E, riguardo la localizzazione, contributo interessante giunge da uno studio pubblicato dal Prof. Vincenzo Naymo, che ringrazio per avermene fatto parte, utile anche per, guardando oltre, aprire approfondimento sul curioso toponimo Psychrò.
• La prima è costituita dal fatto che nel bios del santo si affermi che Nicodemo in età giovanile andò «nella casa dell’Ipponomeo, al grande e taumaturgo Fantino, che viveva in ritiro assieme ad alcuni confratelli». Gli studiosi più autorevoli (Arco Magrì, Guillou, Follieri) hanno identificato tale luogo con il monastero di San Fantino del Pretoriate, che sorgeva sul fiume omonimo (odierno Torbido) e, dunque, a breve distanza dalla zona del Kellarana. Per la Follieri si trattava del monastero di San Fantino del Pretoriate presso Mammola, a brevissima distanza dal monte Kellarana.
• La seconda circostanza, è rappresentata da una notizia contenuta nella Descrittione del Regno di Napoli del geografo Scipione Mazzella. Il passo fornisce un dato importante: la menzione dell’esistenza, ancora fra XVI e XVII secolo, di una salina o miniera per l’estrazione del sale nella zona fra Motta Gioiosa e Roccella (luogo dove sorgeva Psychrò).
Ergo: lo studio, oltre a offrire una interessante novità riguardo la localizzazione del villaggio Sikròs, offre, e giunge curiosa per Cirò, la circostanza legata al toponimo Psychrò, modo per indicare località afferente probabilmente al clima locale.
È noto che Cirò, nel passato, veniva denominata Ipsycrò o Psycrò; abbiamo letto che nel territorio di Roccella è esistita, e esiste tuttora, una località Psychrò, oggi Zifrò; esiste, poi, Castelbuono, cittadina in provincia di Palermo che prende denominazione dal castello costruito nel XIV sec.: Sichro, Isicro, Ipsigro, Ypsicro, Ypsigro.
L'omonimia del toponimo è una curiosa peculiarità, che offre slancio per Apertura Culturale, oltre che curiosità di ricerca per il nostro territorio, un belvedere che spalanca ad un panorama tutto da scoprire: tre cittadine con la stessa denominazione che, in qualche modo, accomuna tutti in Hypsichronaeus.
Una ‘comunione di denominazione’ che merita interazione culturale e, perché no, aprire reti di confronto, apertura amicale tra territori. Tasselli di conoscenza giungono a chiedere risposte credibili, nobilitando approccio identitario e, per Cirò, una reale crescita socio-culturale.
Nessun commento:
Posta un commento