Lo scacco(e il)matto in Calabria è regola d’onore. Alle porte delle elezioni regionali, unico obiettivo è imporre politica escort. Un territorio governato da decenni da irresponsabilità, subisce sconfortato una politica impoltronita, autocelebrativa.
La Cultura Politica nasce dal 'pensare', e cresce in pensatori liberi. I nostri territori sono 'occupati' politicamente da chi non sa pensare, non è libero, e illude. Il più legittimo dei diritti è non rendersi complici dell’immortalità, la Politica deve servire il Popolo con servizi, e quando ciò non succede, i feudatari abusivi si mandano via dalle istituzioni. La Calabria è affossata dall’immobilismo, il ponte è argomento di distrazione di massa, utile a una Lega la cui presenza in Calabria è assolutamente contro natura, contro ogni assennato senso di ragionevolezza, Calabria schiacciata da devastanti trincee a carattere familista, nepotista, ferma all’atavico malato sistema clientelare. Calabria, la cui bellezza si scontra con la sfrontatezza di chi l'abusa e che vanta, al contempo, primato della disoccupazione giovanile, quindi esodo, servizi pubblici praticamente inesistenti, viabilità diroccata, sanità annientata, sviluppo economico lasciato alla buona volontà dei coraggiosi.
Altro che restanza, si può parlare di pura resistenza “disarmata e disarmante” contro una spregiudicata politica che non usa attenzione né cura del popolo, le cronache giudiziarie danno il quadro di come in Calabria non esista la pratica della Politica ma si pratica l’interesse privato ben camuffato da congreghe festaiole.
Il popolo sano di Calabria si svegli dal feudalesimo operato dai gattopardi. Si svegli ai diritti civili, all’esigere servizi elementari come una strada percorribile, a tenere conto delle risorse umane professionali e capaci con cui valorizzare territori, all'esigere acqua, sanità efficiente, trasporti, lavoro, comunicazione non manipolata, dialogo nella gestione della cosa pubblica.
Per ogni Filosofo il giusto pensare ha l’esigenza dell’infinità, ma spesso ciò è avversato, dicendola con F. Nietzsche, da piccoli cervelli di miseri esseri umani fugacemente viventi. La cultura rimane indispensabile forma e forza di lungimiranza, capace di rivoluzionare, schiodare sistemi tossici intrisi di malcostume il cui prodotto è un sistema socio-politico malato. Urge scardinare tale status quo moralmente invivibile, quanto eticamente inaccettabile, di fatto sono espressione del niente mischiato con il nulla. Sfido chiunque a sostenere che indici di mediocrità culturale rientrino nella concezione politica 'adulta' di cura e attenzione al Bene della propria gente e territorio.
La libertà, come la dignità è valore indisponibile, si esercita attraverso il pensiero, l’azione, il rispetto del giusto, soprattutto con il dire No a gente che solo usa il territorio. "Rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v’inciampano" (Osea 14, 1-10).
Non bisogna mai dimenticare che la vita scorre come onda intima nell’oceano e che, giunta a riva, posa quanto riesce a trasportare e lì lascia i suoi averi, i suoi valori, ritirandosi poi, sommessa, nel silenzio nell’immensità che la pervade.
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