sabato 16 marzo 2019

OCCORRE RAGIONARE LA POLITICA PRIMA DI FARLA!

Occorre ragionare la politica prima di farla, c'è bisogno di idee, di pensiero di costrutto. Abbiamo necessità di avere fame e sete di Bene Comune, oltre ogni potere, poiché, insegna Aldo Moro: "Il nostro compito è al di là della Politica", è tensione continua che guarda al servizio della Comunità, non dei partiti o para partiti cui asservirsi. 

Come si promuove un'azione politica e sociale? Mettendo al centro della promozione la Persona, la Comunità, i suoi bisogni, i servizi necessari per il suo benessere. Essere caduti nel retaggio del potere, per il potere politico, essersi asserviti a questo servizio, è la risultante della situazione di grave fragilità socio-politica odierna, in cui trionfano l'analfabetismo e sedicenti strateghi comunicatori, autoreferenziali, illusionisti, che tutto alimentano tranne che ragionare per costruire nel senso del Noi. E si guarda sempre e solo alla pancia, aumentando le povertà, le sudditanze dei territori. Senza un'etica della responsabilità, non si costruisce né si rinnova fare politico. Senza una presa di coscienza del reale, da sviluppare, si continua ad ingannare e svilire le Comunità. 

Strade, ponti, lo insegna la storia, la politica dell'Impero Romano, erano la base, il lavoro primario di costruzione, per collegare popoli e sviluppare commerci. Invito gli amministratori politici nazionali, regionali, comunali, a non perdersi in banchetti ridicoli, ma a percorrere -per esempio- la mia Calabria, la provincia di Crotone in particolare, e capire quanta poca strada percorribile c'è, quella che c'è è pericolosa, e quanto la mia gente, i contadini, facciano difficoltà a spostarsi intra territorio, non parliamo del fuori accessibile con limiti e vie pre imposte. 

Senza ragionare la politica ogni ambizione mascherata di nuovo svanisce. Quando non si è liberi e forti, d. Sturzo lo insegna, non si rinnova alcuna politica. E, asseriva Aldo Moro, "Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana" e, aggiungo, con il rispetto della radice stessa. 


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