martedì 10 settembre 2024

Calabria: No al Progetto ENOTRIA

Negli attuali contesti socio-politici di Calabria, al cittadino, al popolo, è riconosciuta voce? Ha modo di ricevere risposta quando disservizi, gestione amministrativa del tutto inadeguata, creano disagi, imbarazzi inopportuni, non operando per il Bene Comune? O tutto è destinato a scivolare come acqua su mattonate di marmi esanimi, privi di minimo risentimento?
Sembra che, nella Regione Calabria, la voce libera e con capacità critica, distante dagli apparentamenti similpolitici, non sia, dunque, computata, e si tira dritto nei disastri come nei peggiori regimi. Va da sé che la ‘farsa’, ben suddivisa tra ‘maggioranza e opposizione’ di amministrazione comunale/provinciale/regionale, è del tutto legata a autoreferenzialità e avvicendamenti, a turno gli stessi, la chiamo 'la grande fratellanza', attratti da gossip e like. Per questi, il potere conta molto di più del fare, dell’avere cura della cosa pubblica. L’asservimento dell’informazione è poi imbarazzante. Irrisolta è la questione morale meridionale, vero tallone d’Achille del territorio.

Ergo: nella Regione Calabria non è necessaria l’Autonomia Differenziata, è già ampiamente praticata, e dalla 'grande fratellanza’ con cui si sono accomodati i campioni similpolitici dell’inviluppo e cultura capovolta. La Regione è già in Autonomia e Differenziata, e quasi legittimata nell’ultimo trentennio, per malaopera e omissioni in: Sanità, Giustizia, Lavoro, Scuola, Economia, Infrastrutture e Collegamenti intra ab extra territorio. Dovrebbero davvero battersi il petto!

Auspico vivamente, pertanto, che l’Autonomia differenziata, la riforma di carattere nazionale, diventi esecutiva così si farà plastico, chiarissimo a quanti ancora si bendano gli occhi, non certo la bocca, verificare per quale ‘grande fratello’ i ‘politici’ nostrani, comunali/ provinciali/ regionali, hanno esercitato ed esercitano il loro mandato.

Altro che sindrome di calimero, qui i calimeri sguazzano! Occorre rendersi autonomi e differenziarsi da una casta similpolitica, il cui operato, sul territorio, negli ambiti sopra esposti, è sotto gli occhi di tutti. La Calabria va amata!

L’ultima grande opera devastante in itinere è un progetto di impianto pale eoliche, che già deturpano il territorio sui terreni, ora hanno pensato bene di deturpare il mare con una installazione di 37 pale eoliche, che è un aspetto del progetto ENOTRIA, parco eolico che sorgerà nello specchio acqueo del Golfo di Squillace, al largo di Punta Stilo. Il ministero dell’ambiente ha pubblicato i dati: il tracciato dei cavidotti interrati si sviluppa lungo la rete stradale interessando il territorio dei comuni di Belcastro, Botricello, Cropani, Crotone, Cutro, Roccabernarda e Scandale.

Naturalmente ne vengono decantati benefici, ma basterebbe, e non solo per questo, seguire l’OTTAVO comandamento: “Non dire falsa testimonianza”, già perché con la menzogna è stato dilapidato un intero territorio rubando speranza, dignità, futuro alla propria gente. La menzogna produce questo, lo ha fatto con la cancellazione del paese di ERANOVA (RC), ora hanno pensato bene, oltre il resto, di continuare sulla stessa scia e impiantare un mastodontico parco eolico, da costruire in prossimità della costa, distruggendo non solo paesi con l’illusione di vantaggio economico, sviluppo e prospettive di lavoro, ma con la deturpazione della bellezza del territorio, incanto di magnificenza del creato, rimasta unica reale risorsa naturale di cui la Calabria può pregiarsi, ma incapace di valorizzare, se non per le ‘strade brevi’. È mancata e manca la reale passione al territorio, attenzione alle risorse umane competenti, persiste la staticità, l’immobilità e permangono, i deputati, chinati verso il proprio ombelico, il che non rende la politica nostrana seria. L’uomo distrugge e non impara nulla dai propri errori, Eranova lo testimonia, possono testimoniarlo anche tanti piccoli Comuni montani di Calabria ridotti all’agonia. 

Domanda: nel mentre che si approntava il progetto Enotria, erano stati informati i sindaci dei territori interessati, ma soprattutto il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha ben donde dell’inconcepibile disegno? Che cuccagna è questa? E per chi? Niente più menzogne, il Bene Comune va difeso, amato, non offeso! Al ponte sullo stretto poi ci penseranno le faglie attive a smuoverne convinzione.

Rimango Distinta e Distante dal fare dei d. Abbondio e d. Rodrigo, contornati dai servili bravi, e auspicando l’effatà, apertura all'attenzione, risveglio, in questo caso delle coscienze, pongo quaestio: ha ancora senso foraggiare tali maggioranze e opposizioni di comuni/provincie/regione, silenti innanzi alla morte dei propri territori, arsi non solo dalla crisi idrica ma dalla menzogna, dalla noncuranza, da progetti criminali e programmini farsa? O basta davvero un calcio a un pallone, un bicchiere di vino con un panino, una ‘stella stai’, per raggiungere l’agognata distrazione di massa? 

I politici attuali, di Calabria, oltre l’ambito familista, a che grado di competitività, di sviluppo ambiscono? Pro o contro territorio e cittadini?!

Maria Francesca Carnea 


Nessun commento:

Posta un commento