E niente, questa volta sono rimasta veramente impressionata per l’immediatezza di agire, al punto che ho chiesto, a chi me ne ha dato conoscenza, se stessimo parlando davvero di Cirò. Mi ha fatto prendere atto di quanto pubblicato il 13 luglio 2023 sull’Albo pretorio online, del Comune di Cirò, e cioè Determinazione – Nr Atto 203. Si tratta della liquidazione lavori per la sistemazione della strada comunale loc. Coppa, per € 1.268,80. Niente da dire a chi lavora onestamente, e deve essere pagato, ci mancherebbe. La meraviglia sorge allorquando prendo atto di un agire così immediato, dell’ottimo prodigarsi per sistemare strada impervia accessibile a pochi, e per un interesse particolare: cioè progetto di vacuità già ampiamente chiarito essere percorso che dissacra il sacro, poiché alcuna fonte d’acqua può essere attribuita a chi a Cirò non c’è mai stato, S. Nicodemo non c’entra nulla! Non ho problemi a ripetermi, la scuola da cui provengo mi ha esortato alla responsabilità etica!
Devo dire però che ciò che mi ha proprio impressionata è quanto sull’atto viene scritto. Ora lo scopiazzo e lo trascrivo, la fonte è il numero d’atto sopracitato:
Ufficio Tecnico – CIG ZA03B388EF del 18.05.2023.
Premesso che a seguito di richiesta del 17 c.m. - prot. 2078, finalizzata alla sistemazione di un tratto della strada comunale sita in loc.“Coppa” per un percorso in pellegrinaggio nella zona programmato per il giorno 4.06 p.v., personale di questo Ufficio Tecnico ha eseguito un sopralluogo sul posto. Dato Atto che per il presente provvedimento è stato richiesto il CIG; Preso Atto, per la ristrettezza dei tempi a disposizione non è stato possibile indire una procedura aperta ristretta o negoziata previa pubblicazione di un bando di gara e che la circostanza non era da imputare alla stazione appaltante; Visto…., Rilevato…., mediante affidamento diretto, adeguatamente motivato o per i lavori in amministrazione diretta CHE con determina n.156 del 18.05.2023 si affida lavori alla Ditta… Naturalmente l’atto è pubblico, visibile e leggibile a tutti.
Per cui il 17 maggio è stata fatta richiesta, per quanto previsto il 4 giugno, senza gara e per adeguato motivo. Ah però! A volte le cose funzionano anche a Cirò, e chissà perché. Comunque la comunità deve essere contenta, lasciate stare cinghiali, spiaggia, lampioni, strade, erbacce, incultura ciarliera, sappiamo che alcune azioni ‘particolari’ hanno una non meglio rappresentata urgenza.
Porsi domande credo sia legittimo: tanta premura e solerzia all’immediatezza di un lavoro a cosa è dovuta? Qual è l’ADEGUATO MOTIVO che ne giustifica urgenza, addirittura che porta ad appaltare lavoro senza gara?! Ed è spontaneo farsi domande anche circa l’inappropriatezza del tema: un percorso in pellegrinaggio. Verso cosa? Suggellato da quale chiesa, quella Santa Romana o quella Ortodossa, o dobbiamo supporre, nel libero pensare, che nella realtà amministrativa c’è chi, da dentro, accelera proponimenti non consoni a ‘urgenze’ ma a arbitrio parziale e deprecabile?
Il pellegrinaggio, e questa volta scopiazzo dall’enciclopedia Treccani, è una pratica devozionale che consiste nel recarsi collettivamente o individualmente a un santuario o a un luogo comunque ‘sacro’ e qui vi compie speciali atti di religione, sia a scopo di pietà sia a scopo votivo o penitenziale.
Ora, mi chiedo, chi ha stabilito che quel luogo, in località 'coppa' è sacro? CHI ATTESTA CIÒ? Bisogna stare attenti a usare il sacro impropriamente, ad addurre futili motivi pur di addivenire a un fine improprio, sappiamo che si possono incontrare due personaggi stravaganti ma noti: garbuglio e inchino.
Per amore di verità, e sempre perché sono rimasta impressionata dalla rapidità con cui il Comune di Cirò ha provveduto a lavoro di sistemazione della strada comunale loc. Coppa, poiché ‘adeguatamente motivato’ a questo sedicente pellegrinaggio, vado a spulciare nell’amato Codice di Diritto Canonico, nel Libro IV, afferente La Funzione di santificare della Chiesa – Parte III – I luogi e i tempi sacri. TITOLO I – I LUOGHI SACRI (Cann. 1205-1234)
Il can. 1230 propone una definizione che illustra le condizioni che devono essere necessariamente presenti.
Così recita il canone: “Con il nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli, per un peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio, con l’approvazione dell’Ordinario del luogo”.
Tali elementi sono: il luogo sacro contraddistinto da un peculiare motivo di pietà, che potrà essere chiesa, oratorio; il concorso di numerosi pellegrini; l’approvazione dell’Ordinario diocesano.
Ora, circa la nostra quaestio, abbiamo tutto ciò affinché si possa parlare di percorso in pellegrinaggio nella suddetta zona, e l’atto di determina su esposto sia stato reso immediatamente esecutivo poichè consono al tema?
Ecco che, mutuando le parole dai Promessi Sposi del Manzoni - hai visto mai che i promessi non siano proprio garbuglio e inchino - e non me ne voglia don Rodrigo, ‘a giudicar per induzione, e senza la necessaria cognizione de’ fatti, si fa alle volte gran torto anche ai birbanti’.
Rimango distinta e distante dall’assurdo agere, credo che Cirò meriti verità, il Bene Comune necessita di serietà per essere valorizzato.
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