In un intervento Ferdinando Imposimato, al tempo giudice istruttore della vicenda del sequestro e uccisione di Moro, affermò: "L'uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri".
A quanti, ancora oggi, affetti da manie di potere, ma incapaci di dialogare, costruire, mi piace ricordare un insegnamento del Presidente Moro: "Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone con un limite invalicabile: le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme della vita comunitaria“. (Aldo Moro, XI Congresso della Democrazia Cristiana, Roma, 29 giugno 1969).
L'insegnamento del Presidente Aldo Moro, cui bisogna rimanere grati, merita di essere attuato: visione di unione, di futuro, di buona politica nel rispetto della legge, delle istituzioni, il cui fine è un reale servizio alla persona.
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