Non facciamoci tenere in bilico dai qualunquamente politici, l'amore per il territorio, per ogni ideale di costrutto, chiede il coraggio della verità, della lealtà. Si commenta da sola l'assurda vicenda Cotticelli, colui che non sapeva perché, da Commissario della Sanità, nominato dell'allora governo M5s e Lega, venisse pagato dai calabresi. Bene ha fatto il Presidente Giuseppe Conte a destituirlo subito!
Ciechi, contestualmente, ma da decenni, Tutti i politici calabresi che non si sono avveduti che la situazione sanitaria era ed è a rischio. Di colpa, e probabile dolo, congiunto, dovranno rispondere alla brava gente di Calabria. Intanto, però, occorre superare la precarietà sanitaria che la Regione patisce. È inutile polemizzare sull'inconsistenza contingente, la Politica sul nostro territorio non si sa cosa sia, tutte sceneggiate di politicanti attenti a servire clientele, attenti al non senso di turno. Il problema di carenza di strutture sanitarie rimane, su questo occorre concentrarsi.
Benvenute presa di coscienza e iniziative del Popolo che alimentano coralità, reazione, azione. Questo in linea con la modalità CIVILE che ci appartiene, cui non si rinuncia. Sono anni che argomento sulla necessità di dialogo, trasparenza, comunicazione non asservita al malaffare, di aprirsi alla capacità critica, alla bellezza dell'onestà intellettuale, denunciando i nefasti modi cui la nostra gente è stata costretta, silenziata. Invito sempre a porsi domande: Perche? Per Chi? Trovo opportuno il sentimento di coralità civile, nel confronto vero attorno a tavoli rotondi -dove non si prevedono capi, re, reucci - e non a tavoli rettangolari -qui siedono capi'tavola/bastone'-, coralità consapevoli che bisogna agire con il senso pieno del Noi, con la conoscenza del senso di Bene Comune per le Comunità.
L'insano leaderismo su cui si è concentrata la politica di Calabria, alimentando clan feudali e club a ruota 'de noi artri', svuota il senso naturale della politica che è Popolare, non populista, né sovranista! La storia e la filosofia della cultura politica ne ha ben donde. Per questo ritorno a sostenere che la Calabria non ha bisogno di partiti spogliati di responsabilità etica, di senso ideale, e il risultato è evidente. Ha bisogno di rappresentanza civica la cui unica bandiera da supportare è il servizio alla povera gente che da decenni subisce l'indifendibile sopruso dell'arroganza.
La verità viene alla luce, sempre, come il fetore disonesto di chi ha voluto, e ancora vuole male ai Calabresi e alla Calabria. Questi infausti si arrampicano sugli specchi senza il minimo ritegno, senza un sussulto di coscienza, di vergogna, sarebbe segno di umiltà, ma l'ottusità prevale nelle stanze dei palazzi e sedi concentriche, piace troppo il potere. Condivido la necessità di una reazione al marciume della politica di Calabria, sappiamo come fare per operare pulizia seria. Bisogna non perdere questo sentimento di indignazione e veicolare, con metodo, non fomentato dall'irrazionalità, una risposta collettiva, civile, già alle prossime elezioni Regionali. Via via giungerà il turno di innovare i Comuni dove ombre evidenti di burattinai devono scomparire, e con loro le teste di legno assevite, compresi quelli che pagano servizi comunali a nero, a conferma di immoralità d'agire, a spregio di legalità!
La Calabria va scossa tutta, come un tappeto va battuta forte, mia mamma direbbe con il 'nervo' bagnato, per ripulirla dei tanti #acari che l'hanno assediata, dei tanti che ancora oggi soffiano sul fuoco dell'irrazionale volendo portare la brava gente di Calabria a rimanere quella che non è! Noi siamo MITEZZA RIVOLUZIONARIA, e se dimentichiamo di essere, in tradizione, contadini nel concetto suo proprio e nobile, facciamo il gioco di chi, con arroganza, ha creduto di fare il bello e cattivo tempo nel popolo di Calabria. Attenzione, occorre fermarsi per riflettere davvero, abbiamo l'occasione di riprenderci la NOSTRA IDENTITÀ, oggi sporcata, umiliata, l'affermazione di civiltà 'culturale' parte dalla Calabria greca e invade di bene democratico il mondo, di questa identità facciamo fortezza nelle nostre professionalità e, con metodo, supportato da elementi di ragionevolezza, rivendichiamo diritti, ma allo stesso tempo viviamo uniti, insieme, il DOVERE della prudenza del tempo covid, con l'auspicio che si ponga fine alle sofferenze e ingiustizie sociali.
Il male alimentato gode di regie disoneste, che chiedono sottomissione, irrazionalità e alimentano confusione, banalità. L'essenza della mitezza rivoluzionaria è fare in modo che a questa gente malevola manchi ossigeno. I Calabresi sapranno rispondere a breve nella cabina elettorale. È questo il passo reale, deciso, necessario. Occorre prudenza, soprattutto occorre evitare manifestazioni strumentalizzate che, con l'assembramento, alimenterebbero rischio di contrarre covid: non ce lo possiamo permettere. Vogliamoci bene brava gente di Calabria, tutti teniano ai nostri cari. Non possiamo dimenticare che non abbiamo ospedali e quei pochi presidi vanno aiutati non ingolfati. Dipende dalla nostra responsabilità. Sarà compito dei tanti calabresi, brava gente, fare tesoro della mitezza rivoluzionaria, per innovare con competenze, professionalità, capacità, il territorio, favorendo Formazione in loco, trattenendo i nostri talenti in Regione, piuttosto che lasciarli andare via, favorendone partenza.
Confrontarsi è alimento di crescita civile che costruisce il Noi, dissociandosi dalle reppresentanze partitiche destra, centro, sinistra, e da ogni prepotente ego ingolfante. Ma occorre Pensare, che induce a elaborare costrutto, e non 'credere', il credo non supportato da ragionevezza, illude, inganna. E la nostra terra non può più essere illusa, né ingannata! Guardiamo avanti, apriamo le porte decisamente alla vera libertà, quella generosa che libera dagli incompetenti, dalle sanguisuga, dall'agire scorretto, sleale verso la propria gente, e che ci fa sognare di vivere il nostro splendido territorio con i servizi dovuti, lo sviluppo economico che merita, l'immagine pulita.
Sursum corda Calabria!
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