Non è una colpa rimanere infettati dal covid, sapere però di non poter garantire giusta assistenza ospedaliera è sì una COLPA CHIARA, quanto DOLOSA, da parte di chi, investito di responsabilità politica, e conoscendo lo stato di fragilità sanitaria calabrese, non ha esercitato l'impegno necessario a supportare le carenze gravi, e note da decenni! Può capitare a chiunque di contrarre il virus, questo mostro purtroppo attanaglia il mondo. Ma è pur vero che, per la mia Calabria, l'incapacità politica, è mostruosa presenza, ora più che mai da estirpare.
Da decenni ossessionata dalle poltrone, dall'insano rifocillare consorterie sanitarie private, favorire fazioni, appalti, per arsusa di potere, ha lasciato allo sbando il popolo di Calabria che si ritrova ad avere insufficienti strutture sanitarie, al punto che il Governo Nazionale, con prudenziali elementi di ragionevolezza, ha disposto chiusura della Regione, definendola ad alto rischio, per cui siamo Regione rossa non per numero di casi covid, che auspico rimangano bassi, ma per precarietà di strutture sanitarie che non sono in grado di reggere assistenza.
L'attenzione principale di ogni amministratore responsabile è capire quali siano i punti forti e punti deboli del proprio territorio, in sinergia con poli universitari, culturali, impegnarsi a migliorare aspetti carenti, potenziare strutture, alimentare professionalità intra territorio, favorirne formazione, non spogliandosi di competenze, e nel caso di Calabria, provare a superare l'infausto commissariamento della sanità, reiterato dal Governo Nazionale per le chiare incapacità che i politici calabresi da decenni, e fino ad oggi, hanno palesato. A questa classe feudale di pressappochisti raccomando almeno il silenzio più dignitoso, di imparare che ha un senso la definizione: bene comune, e soprattutto che la gente di Calabria merita il rispetto, non le settarie consorterie. Raccomando di capire che il valore è nelle Comunità, non nei palazzi dove si spartiscono accordi, posizioni, capire che i soldi pubblici sono di pertinenza delle Comunità che costituiscono i Comuni, ed è a queste, alle Comunità che occorre dare conto, con responsabilità etica. Raccomando, altresì, di studiare, studiare tanto, soprattutto di imparare che quello per cui val la pena vivere è servire, non servirsi del Popolo!
Si alzi, unito, il GRIDO ONESTO della tanta brava gente di Calabria, dei tanti che hanno scelto di amare la propria terra nonostante la scellerata posizione di quanti l'hanno svenduta per loro ignobili interessi.
Si affronti questo tempo di rischio con la massima prudenza, consapevoli del rispetto delle regole. Si compatti il grido onesto con una #risposta #responsabile, CIVICA, mandandoli tutti a casa questi indefinibili. In Calabria non ci sono bandiere da sventolare se non quella unica della povera gente che ha bisogno di una voce di speranza in cui riporre fiducia. Basta con i qualunquamente balbuzienti del nulla dire, colletti bianchi mentitori e traditori della propria gente, basta con portaborse di partiti svuotati di ogni senso valoriale, ideale, anche esso tradito, e questo vale per tutti i partiti: destra, centro, sinistra. Avete preso abbastanza a fronte di, da decenni, dato testimonianza che il vostro unico senso nell'amministrare la Calabria era, ed è, statico riferimento a sazio di interesse personale, settario, intenzionato a 'prendere' non a servire. Iniziate, tutti, a fare le valigie. Siete quelle stesse inutili realtà che hanno determinato la non unità intra territorio e extra territorio, alimentando pensiero dissociato con il Governo Nazionale, come se il male venisse da fuori, ma il MALE PEGGIORE, REALE, È DENTRO CASA NOSTRA, con la vostra presenza collusa con il malaffare e vostri sporchi accordi di potere.
Dio ce la mandi buona, ma ai CALABRESI BRAVA GENTE, vorrei raccomandare di non dimenticare che se il covid non è una colpa, andare a votare con il solito sistema del compromesso clientelare, sarà una reale colpa. Se il voto non viene esercitato con capacità critica, con la consapevolezza di una scelta per il bene comune e non del figlio da sistemare a discapito di altri figli che piangeranno sangue, non ci saranno alibi se ci ritroveremo senza ossigeno per vivere. Superare ogni egoismo, personalismo, veicolerà a un sistema di giustizia sociale equo, solidale, pulito. Occorre INNOVARE la Calabria, alla radice, respirare la sua poesia, estirpando la mala erba che si serve di teste di legno, generando mala politica.
Occorre essere liberi, forti nella verità, la genialità di un sogno sta nel saper incontrare l'umanità, guardarla negli occhi, mettersi a suo servizio per Insieme Costruire, con pensiero sano e, come realtà civica non partitica, edificare il dato spirituale e materiale che la vita chiede, nella verità di un bene comune da compartire. Occorre sentire l'esigenza nel cuore e volere, infinite volte volere, con intelligenza, il sogno di una Comunità unita, di una Calabria sociale innovata, in grado di garantire il dovere dei servizi!
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