mercoledì 27 maggio 2020

STATALE 106 JONICA: UNA TRAGEDIA GRECA

Gentile Presidente Jole Santelli, due pesi e due misure non possono valere. Lo strabismo su servizi vitali, come la logistica, necessari per la crescita e lo sviluppo economico di un territorio, attendono da decenni di essere risolti, e chi fa politica, come lei, ne è a conoscenza e non da oggi. Non possono più, tali servizi, non essere considerati, peggio surclassati da 'corsie preferenziali', né si può procedere pensando che un popolo ha l’anello al naso e non comprende l’agire settario improprio. In merito all’apertura del cantiere del terzo megalotto della Statale 106 Jonica, nel tratto tra Roseto Capo Spulico e Sibari, le ricordo che la Calabria comprende anche al suo interno CROTONE, e tutto il comprensorio del Crotonese, che non possono essere tagliati fuori, sostare perennemente in stato d'attesa, per la realizzazione di un servizio fondamentale, quale è la Ss 106, vitale per gli spostamenti intra locali, per evitare morti, e per un turismo che non potrà MAI decollare senza garanzie logistiche accessibili, fruibili e sicure.

Passo sopra la sua infelice affermazione in cui ha fatto salire di grado Sibari a 'capitale' della Magna Grecia. Sibari ha la sua bella storia, ma si riporta altro, e Crotone stessa mise al suo posto Sibari. È risaputo invece, lo narra lo storico Diodoro Siculo, della ricerca del piacere voluttuoso della sibaritide che, descriveva: “Sono schiavi del loro ventre e amanti del lusso”. La dedizione al piacere è dissipazione di ogni criterio morale, culturale, politico. Vogliamo continuare a separare le culture, 'attribuire' grandezze quando la sintesi dell'equazione è Calabria=Magna Grecia? Valorizzarne, con armonia, il complesso del territorio, e l'antico tesoro  archeologico su cui si dorme, non sarebbe cosa più opportuna? Si vuole continuare ad accrescere settarismo di grandiosità abusate, a discapito di un’intera regione, mai realmente valorizzata nell'aspetto culturale archeologico, potenziale mortificato da incompetenze che hanno solo queste si, mangiato di ruoli inappropriati? 

La storia vera dei territori va portata alla luce, tutta, va valorizzato il dato archeologico dell'intera Calabria. L'economia e lo sviluppo culturale sarà  così possibile, creando percorsi che sviluppino davvero, con costrutto e continuità di turismo, investendo per esempio sulla Sibari achea, Thurii, Thurii-Copia; Crotone, Capo Colonna, Krimisa, Locri, Reggio Calabria, ViboValentia. La Calabria Tutta è splendida realtà attrattiva, che può ancora insegnare civiltà con la sua storia, sviluppando economia possibile. Dato, questo, fattibile, però, solo se si rimane 'terzi' e non portatori di interessi 'altri', tantomeno di bandiere svuotatesi da decenni di ogni significato valoriale. Investire sui talenti reali, sulla meritocrazia, così sì che si rivoluzionerà la Calabria! 
 
Attenzione però: il popolo è stanco di ascoltare menzogne, negare evidenze, negare conoscenze. È stanco di una politica falsa, cialtrona e arrogante, incapace di capacità. È stanco di incompetenza! Oggi più di ieri necessita trovare logoi utili a sanare la disarmonia di cui il territorio non ha bisogno, e a cui la Calabria è stata costretta da politiche clientelari e di bassissimo profilo morale, tanto più è stanca di sottostare a affaristi del malaffare pronti a schierarsi dove l’interesse criminale, 'ndranghetista sosta. La Calabria è altro, la nostra gente è brava gente, la Calabria ha bisogno della sua armonia che abbraccia l'intera regione con le proprie diversità culturali, le sue specialità culinarie, le sue bellezze paesaggistiche tra colline, monti, mari, coste aspre e dolcissime al contempo. La Calabria ha bisogno della sua poesia e del suo misticismo. Ma per favorire ciò non si può prescindere dalle strade che devono esistere, essere percorribili, non si può prescindere dalla logistica, dai trasporti necessari su tutto il territorio!

Paul Ricoeur affermava che “La storia non si riconosce, si ricostruisce. Ma se la memoria è la sola garanzia che qualche cosa è accaduta, così come me la ricordo, allora bisogna stare molto attenti, perché la memoria è soggetta ad abusi e fraintendimenti”. Occorre superare lo strabismo e smetterla di disarmonizzare un territorio che è bellezza nella sua interezza. La Calabria, o parte tutta, o non parte: la Ss106 -non solo un tratto- e il Crotonese, non può più aspettare, tanto meno può accettare che si continui a fraintendere la storia, e abusare della pazienza dei cittadini. Gramsci affermava che "L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari". Ergo: Occorre fare tesoro della storia e non illudersi di illudere! La bellezza crea suggestioni la cui cura produce edificazione sociale, valoriale. Occorre speranza concreta, virtù capace di donare futuro.


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