Sia mai l’occhio umano
cieco alla verità, al senso del giusto, non raccontato, né osannato,
ma praticato.
Osserva Tommaso d’Aquino: compito proprio della giustizia è di ordinare l’uomo nei rapporti verso gli altri. La giustizia ha essenzialmente a che fare con l’altro, ed ognuno di noi è l’altro del suo vicino: l’uomo è naturaliter socialis, e domanda di unirsi agli altri nella comunicazione spirituale dell’intelligenza e dell’amore.
Osserva Tommaso d’Aquino: compito proprio della giustizia è di ordinare l’uomo nei rapporti verso gli altri. La giustizia ha essenzialmente a che fare con l’altro, ed ognuno di noi è l’altro del suo vicino: l’uomo è naturaliter socialis, e domanda di unirsi agli altri nella comunicazione spirituale dell’intelligenza e dell’amore.
Anche la verità, o meglio
la veracità, si connette con la giustizia, ed è anzi una pars iustitiae. Ognuno ha verso gli
altri l’obbligo di essere veritiero, e ciò anche perché, senza il reciproco
credito, sarebbe tolta la possibilità della convivenza, imposta all’uomo dalla
sua natura sociale. Tutta la vita in comune è così cooperazione, per cui: “Fra
gli uomini non potrebbe mantenersi la società, se uno non aiutasse l’altro”.
(Tommaso d’Aquino, C. Gent., III, c. 131).
Permanga orizzonte
responsabile nell’agire, coerente, al fine di avere sana consapevolezza che nulla est caritas sine iustitia, sine intelligentia
humilitate.
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