Non si scherza con la salute delle persone, la Calabria, i Calabresi si indignino davanti a questi disastri che gravano sulla gente, sulla loro salute, mentre le dirigenze inventate, continuano ad essere di servizio a chi lì, li vuole, sazi dei loro benefit cui non rinunciano. C'è da chiedersi: come questi riescono a dormire sereni? Che tipo di coscienza occorre avere per balbettare e continuare ad accettare questo stadio?
E i politici, l'Istituzione Regione, non hanno nulla da dire? Preme di più approvare la legge del gender, e simili insensatezze, più che salvaguardare gli ospedali ridotti in condizioni impossibili?! Muti nel fare, continuano, irresponsabili, ad affossare la Calabria, mentre dall'alto 'governativo', altre nefaste 'assistenze' si preparano a dare definitivo saluto estremo.
Il cancro della nostra Terra è chiaro da decenni: connivenze con la malaerba gramignosa, sempre ingorda di soldi, a danno delle comunità. Pericolosi sono gli amministratori che si schierano, in apparenza, con la legalità, mentendo spudoratamente. Collusi si pregiano di indossare la fascia tricolore sporcadola vilmente, godono dello stipendio esprimendo il proprio profondo vuoto di gestione, di incapacità, tanto al popolino basta dare un pò di illusione, fumo negli occhi, festicciole di quartiere, alimentare ignoranza e divulgarla indegnamente, e tutto scorre, tutto è sotto controllo dell'illegalità e degli organi di comunicazione platealmente compiacenti. Il danno maggiore lo subisce la gente onesta di Calabria, quella che si fa da sé, che suda sangue, sacrificio che sceglie di perseguire per salvaguardare la propria dignità e libertà. Non affidiamo la cura della nostra Terra a gente inetta, che ha dimostrato da decenni di non meritarne amministrazione.
È ora di cambiare una cultura antropica giurassica, che impone di camminare calzando scarpe di cemento armato. Non bisogna avere paura. Occorre reagire, è l'unica via di salvezza che garantisce vita!
Altro che regionalismo, qui occorre chiudere queste istituzioni a fondo perduto, le istituzioni Regioni sono serbatoi di soldi e DDG per amici di amici. Quello che si vede è scandaloso! E lo credo che si vuole operare una secessione da parte di chi ha comunque goduto fin ora di tale stadio: ma chi è quel malato di intelletto che vuole condividere unità nazionale, che esiste solo sulla carta, con tanta incapacità? Se sono gli stessi politici calabresi che non hanno saputo tutelare, curare la propria gente, il proprio territorio, di cosa si parla?
La Politica in Calabria è materia grigia, nel senso del vattelappesca, visto come per clientele e gestione di 'ndrine viene portata avanti. È disciplina da ripulire, ricostruire. Soprattutto perché il suo fine è il Bene Comune, piuttosto che il bene di compagni di merende, pronti a spartirsi soldi pubblici, a rendere miracolosamente una giornata di ricorrenza, lunga venti giorni, per poi giustificare le corpose spese sostenute, ottenute dalla Ragione intra solita amicizia, questi sono i miracoli cercati dalle 'ndrine! Mentre magari non si dà conto di ospedali fatiscenti, strade interrotte, trasporti inesistenti di aria, mare, ferro, voraggini pericolose, beni pubblici, tipo Chiese, chiuse e senza che si osi chiedere, capire non il perché, ma il per come è stato possibile!
A chi parla, riempiendosi stoltamente la bocca di amore per la propria terra, di opere di legalità, di valorizzazione del territorio basandosi sul vuoto di illusioni e leggende facilmente smontabili, altro che calende e calendari, basta un'occhiata perché interi castelli crollino, a questi occorre dire basta!!!
Occorre sentire l'appartenenza alla propria radice con lealtà, onestà, non con mezzucci furbi e irrispettosi, egoisti. Un sentire non inteso come possesso del territorio, ma come bene per cui dialogare, edificandolo, in comunione di giustizia sociale. Concetti certo incomprensibili per le sette che si spalleggiano poiché interessate, a spartizione soldi e controllo territorio.
Occorre indignarsi e capire che avere gli occhi aperti è fare la differenza tra chi inganna, ruba, e chi cerca di fare il proprio dovere di cittadino. Quanti credono al potere feudale, ricordo che il feudalesimo è stato superato, ed è costato il sangue dei nostri avi. Il potere mal gestito crea malessere e sofferenza, soprattutto non cura i territori. La parzialità dell'agire, affatto etico, in cui è precipitata la CALABRIA e la politica Calabrese, chiede di mettere un freno alla via della morte. Imparare a lavorare seriamente è atto dovuto, formarsi è necessario, la fatica frutto del proprio sangue e sudore ti fa pensare, riflettere mille e più volte prima di ingannare la tua gente: il lavoro facile non è libero, il lavoro frutto del proprio sudore sì! E non bisogna dimenticare che ciò che è arido non genera fertilità.
La nostra terra si liberi dagli acari impazziti, bipolari, schizzofrenici. Il sapere autentico, la conoscenza rende liberi e capaci. È l'unica strada per sconfiggere il cancro che ci distrugge, l'unica medicina che sana è la CULTURA, approfondita, trasparente, non quella usata per godere di fantascienza. Progettare un futuro possibile in Calabria è doveroso se basato su piano di costruzione e sviluppo che riparti dalla radice #grecobizantina. E non avremo bisogno di concorrere per esigere il bene comune!
Alzati terra mia!!! Non lasciamo che, dalle fogne dei fungastelli, i boss topini/e continuino a sguazzare, con arroganza, sulla vita e salute della gente, dei territori. Alzati terra mia, con passione identitaria, la credibilità, la competenza, l'amore leale fanno la differenza per rinnovare la nostra Calabria di nuova Speranza!!!
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