La
politica ha bisogno di idee, Sapere aude. Per analogia, in raffronto alla
realtà politica odierna, ecco perché in Platone, e in quanti amano il sapere, quella
contro i politici sofisti è una disputa incessante. Egli rimprovera loro, con
dire assennato, di aver trasformato la filosofia - la politica - in un sapere
illusorio, in cui si afferma tutto e il contrario di tutto, privo di ogni
ancoramento morale e di ogni verità, molte volte staccato dalla realtà. I sofisti,
secondo Platone, non sono filosofi - ossia amanti della sapienza e della verità
-, bensì flodossi, cioè affezionati dell'opinione e quindi dell'apparenza, a scapito del sapere profondo e fondato. La filodossia, oggi molto in voga, astutamente alimentata, è propria di coloro che si affannano a dibattere problemi senza pervenire a conclusioni scientificamente valide: essi pensano di sapere, ma in realtà non sanno niente.
Il vero filosofo, al
contrario, attinge la verità, che si trova nella sfera intellegibile delle idee,
e non nel mondo mutevole e ingannevole della realtà sensibile. Con la dottrina
della reminiscenza e la teoria delle idee, Platone ha reso il sapere un oggetto
definito e conoscibile, per cui la filosofia si configura come una scienza e
non una mera opinione. Ora, il vero filosofo, possedendo la scienza delle idee
- al cui interno l’idea di bene svolge il ruolo di ‘sole’- sarà anche il vero
politico, perché sarà l’unico che potrà rendere migliori i cittadini. Ecco che
si perviene alla ‘concezione educativa’ della politica: rendere migliori i
cittadini nel sapere. Si supera, così, la concezione utilitaristica della
politica, proposta da Callicle, interlocutore sofista del Gorgia: nella
visione utilitaristica il fine della politica è soddisfare gli interessi dei
cittadini, che molte volte si traduce nel soddisfare interessi di alcuni, di fazioni,
di sette di sofisti.
Rendere migliori i cittadini - nucleo centrale del servizio
della politica -, applicare una politica educativa, che guarda ai bisogni
umani, implica un dono di civiltà, di senso del rispetto, di virtuoso agire, di
unità e senso del noi. Implica una edificazione delle potenzialità, del talento,
l’applicazione di una meritocrazia del tutto in disuso ai nostri giorni. Al di là delle mutevoli opinioni, per individuare
con certezza ciò che è giusto, Filosofia e politica devono poter essere
strettamente congiunte. La politica ha bisogno di idee,
Sapere aude semper!
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