martedì 23 maggio 2023

Non si usano Santi e Chiesa, non si usa il Comune di Cirò. PUNTO!!!

Almeno la prudenza nell'uso di parole quali fede e spiritualità, usatela. È veramente allarmate quanto vengo ad apprendere: il sindaco attuale di Cirò, dal pulpito della Chiesa S. Menna, si veste di don Rodrigo a difesa di don Abbondio, senza equa visione del giusto. Il garantismo è lecito, ma negare l'evidenza, prendendo lucciole per lanterne, è un danno sociale! È la Legge che si deve esprimere, e anche il Vescovo!
Il solo dire che non è successo niente a Cirò è allarmante e gravissimo, visto che è dato pubblico. Asserire poi che ne uscirà vittorioso il parroco, porta a chiedersi da cosa? Contro chi vincerà? Contro la legge, la verità, il popolo di Cirò?!!! Come fai, popolino di parte, a non indignarti, applaudire, supportare con bende a occhi e orecchie tanto ribrezzo, in quale fede credi, quale tasca proteggi?! Esigere il giusto è un dovere, non una concessione data da malsano intendere! È opera di misericordia e carità agire con autorevolezza, severa, al bene autentico di tutti, e non implica parzialità affaccendata!!!

Avete portato Cirò alla ribalta della vergogna, usando santi, processioni, inchini abusati, con cronache più nefaste, mescolando 'affari' con la chiesa, senza batter ciglio. Ma è cronaca nota da anni. Come vi permettete di continuare a mettere sotto il tappeto la lercia polvere del malcostume? A non affrontare la verità insostenibile di un falso modo di vivere la tradizione, spogliata di ogni senso di fede e svilita del senso del sacro? Santa Romana Chiesa si ama e si difende perché Sposa di Cristo! Quale DIO voi servite?! Crediamo davvero di usare, abusando di ignoranza, i Santi, la Chiesa, la Cultura, non volendo rimanere DISTINTI e DISTANTI da ruoli che nulla hanno a che vedere con i compiti di un mandato amministrativo che è già ampiamente chiaro quanto distonico sia?!

Ergo: Manzoni si fa attuale a Cirò, Don Abbondio e i suoi bravi persistono con don Rodrigo a lordare il territorio, ora facendosi passare come vittime nel loro fantastico mondo capovolto. Arriverà anche il Griso!

La LEGGE ha evidenziato GRAVITÀ sociale che esiste a Cirò, informativa alla DDA di Catanzaro non se la sono inventata, come l'agita pubblica umiliazione a persona che non può subire colpe di altri, tanto meno i suoi figli. Il giusto comporta coraggio e non umiliazione, né discriminazione! Siamo tutti figli della stessa terra, chi sbaglia sta pagando, pagherà, l'agire usato è chiaro alla legge, e io sto con la legge!

Quale sindaco, che dovrebbe rappresentare tutti, nobilitare territori, ma che ha già ampiamente manifestato che non sta dalla parte di Cirò, visto il clima e disappunto che si vive, prende a difendere l'indifendibile che deve essere valutato da altri?! E lo fa servendosi di circostanza, la festività questa volta S. Rita?! Quale ente pubblico si mette a difendere e a far passare come tradizione, nel suo senso più immondo e distorto, un agire non lecito? Perché far passare nel dimenticatoio quanto agito, nel pieno culto del più becero paganesimo? TRADIZIONE non significa uso di culture pagane, o azioni di distrazione di massa che creano filiazione altra! Cirò ha un Popolo retto che si è indignato!

Non si insabbiano questioni, si affrontano nella verità, diversamente si continua nell'inopportuno non senso, come lo scorrere dell'acqua sulle mattonelle! Un briciolo di risentimento a difesa di un territorio mortificato è necessario! Musei stantii, dal sapore di vecchio agire, non aiutano!

Per chi non capisce CHIARISCO: nel Cattolicesimo la morale non è MAI relativismo, la morale è una conseguenza della fede, sconfessare ciò crea scandalo, propio come agito. Comportamenti contro la fede e la morale non sono uno scherzo nel Diritto Canonico, anche nel Diritto Civile/Penale. L'ingerenza e la falsità, con commistione dei ruoli, distrugge ogni sentimento di fede e di bene comune da amministrare! È necessario non farsi spalla nei ruoli, se ognuno sta al proprio posto, con il senso del buon padre di famiglia, non si crea né confusione, né inganno, né malcontento cittadino. E, circa la questione, non c'è da giudicare alcuno, ci penserà la legge, ma al Popolo è necessario rispondere con verità, onestamente, senza giustificare l'ingiustificabile. A volte riconoscere errore/orrore aiuta a capire il valore dell'umiltà!

Ergo: Non si difende l'indifendibile ingiusto, che è l'evidente uso distorto di situazioni chiare che si vuole rendere confuse. Si è chiamati solo ed esclusivamente a SERVIRE IL BENE COMUNE, non una squadra di calcio per cui fare il tifo e su cui deporre la propria fede, ma servire pubblicamente il BENE COMUNE, sia davanti a Dio che davanti alla legge degli uomini!

COMUNITÀ DI CIRÒ, prova amore per la tua esistenza, da decenni provata dai mali della 'mal intesa tradizione', sporcata anche da queste ultime faccende. Reagisci di fronte a quanti esigono il tuo silenzio, credendo di tramutare azioni sbagliate come fossero fatto normale. Far passare ciò equivale a non manifestare minimo segno di dignità. Il GIUSTO va urlato, non tollerato, non subito, affrontato con verità, come ogni relazione d'amore, come è il sentimento verso il proprio territorio, chiede! Ciò lo prevede ogni sistema civile e non l'arroganza settaria che non si vergogna di quanto agisce. Se si è arrivati a questi punti, e ogni criterio di dignità, in taluni, è marcito, è perché farsi complici non aiuta il futuro, non aiuta l'esistenza stessa di Cirò!

OCCORRE CAMBIARE CULTURALMENTE E RADICALMENTE, e la sottoscritta ci ha messo sempre la faccia, anche quando la stoltezza degli insani ha provato inutilmente a denigrarla. La VERITÀ nella ricerca di bene, nobilita in dignità autentica ancor più oggi, giorno in cui, ricordando Giovanni Falcone, possiamo con lui dire: le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. Nessun sacrificio alla cooperazione del bene comune è vano, si rigenera in bene!

Maria Francesca Carnea

Nessun commento:

Posta un commento