mercoledì 25 gennaio 2023

Intreccio paradossale di politica-mafie-massoneria

All'intreccio paradossale e incommentabile di politica-mafie-massoneria, occorre opporre criterio di coscienza, aperto alla speranza dell'onestà. La comunicazione è una cosa seria, va fatta in modo chiaro e con verità, dunque eviterei di attribuire intrugli malamente caldeggiati da relativismi atti solo a confondere, titoli di rappresentanza, schema piramidale, verticistico, scettro, poltronificio e apparentamento battesimale, assurdi stereotipi propri di un retaggio criminale nano. Occorre piuttosto chiamarli per nome, gli intrecciati e asserviti: feccia! 

Occorre, altresì, a partire dalle scuole elementari, educare alla differenza tra edificazione umana e decrescita da feccia, rendere cioè conveniente alimentare conoscenza della prima opzione. Il sistema settario inizierebbe ad avere crepe, così meno sangue innocente e ingiustizie istituzionalizzate si vivrebbero. Sto parlando naturalmente di un sistema educativo serio, sano, culturalmente preparato, non compiacente l'intreccio immondo, né coperture impenetrate se non da fine vita, NON FINE PENA, l'ergastolo ostativo non si tocca! 

Aristotele distingueva nella Metafisica l’uomo comune e il filosofo, secondo il grado di conoscenza della realtà: “Gli uomini di esperienza sanno bene che una tale cosa esiste, ma non sanno perché esiste. Gli uomini di arte, al contrario, conoscono il perché”. Difatti è saggio colui che supera la mera osservazione, l’uso strumentale, opportunista delle cose, essendo capace di risalire alla loro realtà. Saggio, come spiega Boezio, è anche l’uomo riflessivo che comprende il valore delle persone, delle situazioni nella 'misura giusta' per, nei tempi opportuni, dare risposte. Il filosofo, dunque, è colui che conosce alla luce della Causa prima, giudica rettamente e ordina ogni cosa al proprio fine, soprattutto la propria vita, vivendo virtuosamente. 

Ecco che la 'misura giusta', nella vita reale, è data dal confine del linguaggio, della comunicazione, anabasi tra umanità e pensiero sociale. L'UOMO NON È DIO, questa è la prima comprensione per giungere ad una esistenza di #servizio politico-sociale umanizzante, che garantisca legalità, equità, giustizia, direzionando a una innovata alba, la TERZA VIA, in questa si innesta la dignità, la cura della persona! E se la bellezza salverà il mondo, la Cultura sana è naturalmente suo scalpello già modellante. Il Bene, insegna Tommaso d'Aquino, è 'diffusivo', per questo va riconosciuto e divulgato. 

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