Occorre reagire e repetita iuvant! Del Ddl Zan, tanto decantato a tutela dei diritti civili, trovo condivisibile solo in parte il testo, e sicuramente non la parte legata alla teoria gender che, si prevede, da propinare già dalle scuole elementari. È semplicemente ASSURDO TOGLIERE AI GENITORI L'EDUCAZIONE DEI PROPRI FIGLI, e instillare confusione.
Bisogna dunque CAPIRE, e NON CONFONDERE! 𝗦𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗶 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝗹'𝗼𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 è 𝘂𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼! 𝗘𝗱𝘂𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗼 è 𝘂𝗻 𝗱𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲.
La legge Zan mostra di favorire l’ideologia gender, ossia la teoria che nega la dimensione sessuata dell’essere umano fin dalla sua costituzione, ritenendo che la differenza fra uomo e donna sia soltanto una costruzione sociale. Si parla dunque di identità di genere, espressione che indica il senso di appartenenza di una persona a un genere col quale essa si identifica, a seconda di come si percepisce in un dato momento, cosiddetta fluidità del genere.
Ora, l'art. 26, n. 3, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948, recita: "I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli". E, l'art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, 1952, ricorda che lo Stato "nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di assicurare tale educazione e tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche".
Per il testo Zan, invece, i genitori non potrebbero più invocare la loro libertà educativa per evitare l’introduzione nelle scuole di insegnamenti fondati sulla teoria gender, in quanto questi insegnamenti sarebbero persino legittimati come strumenti per la diffusione della conoscenza della legge contro l’omofobia, e coerenti con l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Dunque, mi sembra chiaro che sussista una violazione a livello internazionale e anche nazionale dei diritti dei genitori in merito alle scelte educative riguardanti i figli, come recita la Costituzione italiana, art. 30: È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
L'aspetto della legge Zan, legato all'educazione dei minori e alla scuola, a mio avviso, è inaccettabile, mentre la maggiore severità nei cofronti di chi opera reati, discriminazioni a danno della persona è legittimo. Certo è che non si può far passare il tutto come relativo al tutto! I diritti civili non devono né ledere, né prevaricare, piuttosto rispettare ogni diritto. IL FINE NON È IL DIRITTO MA IL GIUSTO! Non si è meno civili se manteniamo un pensiero diverso, se si interagisce tra persone civili, leali! La 'cultura' del rispetto non si impone con le leggi che avallano teorie opinabili.
ERGO: quanta effettiva reazione c'è per l'omertà, la censura, il reale condizionamento di vita che si vive, e che mortifica quotidianamente "i diritti civili" della povera gente? Quanti si indignano, senza ipocrisie, o quanti denunciano gravità, lesive della libertà, anche d'espressione delle persone?L'ingiustizia più grande è censurare la VERITÀ, con la violenza psicologica sociale, settaria. Questa è la vera sconfitta di ogni Stato, delle Comunità sedicenti civili! I diritti sono rispettabili tutti quando rispettano tutti, senza discriminazione. E nel caso del Ddl Zan perché al genitore dovrebbe essere tolto il diritto all'educazione del proprio figlio?!?
𝗨𝗻𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗻𝘁𝗲 è 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮𝘃𝗮𝗺𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗲𝗾𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲. 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼, 𝗰𝗶𝗼è 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲, 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗺𝗽𝘂𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗼 𝗱'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶.
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