Occorre essere realisti: in Calabria non si ha cognizione di cosa sia Politica. Essa viene quotidianamente confusa con apparentamenti di servizio e clientele, innesto di malaerba e massoneria che si arroga il controllo del potere, estorcendo silenzio a voci di verità, condizionando libertà, sviluppo economico.
Formarsi culturalmente al senso sano e sacro della Politica, già sarebbe un riscatto di autenticità, o crediamo davvero alle leggende, ai sentito dire, oppure che una buona dose di slogan, famiglie numerose, di condizionamenti clientelari, parentali, denotino sapere, e fare politica? Di buffoni e facinorosi penso la Calabria ne abbia purtroppo conosciuto abbastanza, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, e a soffrirne è la povera gente!Calabresi mettiamoci dalla parte giusta, quella del Pensare più che credere, manteniamo capacità critica, soprattutto riguardo storie/uomini di partiti che nulla hanno a che dare/fare con il nostro territorio, per loro storia, contronatura per la Calabria stessa! Ecco che non si crederà più che gli asini volano, né che il vecchio sia nuovo! Il tempo di pantalone e capibastone deve finire, rifiutatelo! Svegliamoci a un’etica della responsabilità, della lealtà d’agire, scrolliamoci di dosso il fetore dell’ignominia che ci vuole sottomessi a inutili idioti che solo nutrono i propri interessi, travestiti di adulazione. Indigniamoci con rabbia razionale riprendendo vita e dignità! Calabresi ribelliamoci al feudalesimo imperante, esigiamo una vita politica che guardi realmente al Bene Comune e non al bene particolare, al senso compiuto di Cultura, unica arma capace di dare voce, rispettabilità ai territori, di riscattarne identità! Esigiamo serietà politica, non populista né sovranista, ma popolare, provvista del senso del sacro.
E se la statura di un Popolo - di una Persona - si misura dai fatti, onestamente prodotti, come dalle cose che lo fanno arrabbiare, ecco che occorre realmente arrabbiarsi, di RABBIA RAZIONALE, poiché, con Aristotele, nella giustizia è compresa ogni virtù! La Calabria non si lega! La farsa elettorale impone di SCEGLIERE DI NON SCEGLIERE, di non farsi complici infausti di un sistema in sé malato! Quale può essere il succo generato da un sistema malato per il territorio?
Attenzione: prima di alimentare un regionalismo a fondo perduto, occorre rinascere alla legalità, onestà, alla SANA COMUNICAZIONE, provvisti di responsabilità etica. È necessario ripulire il sistema malato dall’insano egocentrismo delinquenziale e opportunista! Ecco che, con Tommaso d’Aquino, il gesto più gentile che qualcuno possa fare a un’altra persona - aggiungo, possa fare a una Comunità - è guidarla dall’errore alla verità. E, il realismo politico, in questo intendimento, è già un primo passo!
Nessun commento:
Posta un commento