Lo spettacolo che non avrei mai voluto vedere, e che a Cirò non si sarebbe mai dovuto vedere!!! Le pale eoliche proliferano, nemmeno fossero conigli. Certo, è importante generare energia, ma occorre tutela dell'ambiente, mare, monti, boschi, aria, terra in cui viviamo. Alcune genialità si possono evitare, hanno impatto devastante, inutile, di pura violenza territoriale, ed è emerso che il Ministero non ha mai concesso il parere paesaggistico per installare pale.
E se da un lato sui fondali dello Ionio calabrese giace il relitto di un piroscafo militare, nella cui stiva sono ancora conservate decine di tonnellate di tritolo, parte sarebbe stato usato dalla 'ndrangheta per mantenere la sua prepotenza, dall'altro lato, nel paradosso della salvaguardia dell'ambiente, si può assistere a bidoni mangia plastica calati in mare, sempre perché l'ambiente marino si deve salvaguardare.
Mi sembra il solito fare della 'domestica vagabonda': mettere la polvere sotto il tappeto, distraendo in superficie, eludendo dai problemi reali. È quel paradosso che guarda alla superficie del mare, da rendere 'attrattiva turistica', nel mentre altro agire intorpidisce la bellezza paesaggistica con distesa di ferro ingombrante, che diventa sempre più imbarazzante nel suo impatto sul territorio. Una natura lesa nella sua bellezza, con vigneti inframezzati da mostruose pale il cui spettacolo è da rigurgito. Nelle basse colline dello Ionio non spirano venti capaci di generare energia, spirano venti di distruzione di bellezza naturale, ben concordata e silentemente progredita.
E il comparto agricoltura di Cirò, principale traino dell'economia locale, vive la sofferenza di decisioni amministrative che ne pregiudicano sviluppo e impresa. Perché nuocere al paesaggio? Perché nuocere ai vigneti? Alla principale fonte di sostentamento economico locale? Il problema non viene da fuori, chi decide? Perche? Per chi? Il problema è dentro il territorio e va arginato politicamente, legalmente!
E mentre sprono alla capacità critica le Comunità interessate, auspico un domani di coscienza, di responsabilità etica, socio-politica, alla mia terra, al fine di impedire uno spregiudicato servizio di svendita territoriale! Non possiamo girarci dall'altra parte, la cosa pubblica, il territorio, è Bene Comune!
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