Mio Padre per la cura dei vigneti raccomandava: quando una vite si ammala, occorre reciderla alla radice, taglio netto, immediato, prima che infetti i filari dello stesso male. Va da sé che chi non è avvezzo ad avere un’etica del lavoro, eclissa la ragione delle cose, ed è portato, incurante, a esternare la sua ignoranza. Tuttavia, poiché i ragli d’asini non arrivano mai in cielo, ogni tentativo di screditare il giusto è vano!
Ergo: è reale malaugurio di ogni territorio chi esige stoltamente il silenzio, e non per un bene al proprio Paese, ma per interessi clientelari, offuscando opportunità che nobilitano l’agire di costrutto; chi usa senza pudore il prossimo; chi concorda a tavolino resoconti elettorali; chi ha mille volti, relativista tout court, pronto a denigrare e accoltellare alle spalle; chi piazza targhette, totem dentati a marchiare impropriamente territorio. È chi, con scribacchini di servizio, ha intimidito gravemente presidente di associazione pur di togliere parola, condizionando libera conoscenza e capacità critica. È chi mescola questioni religiose e civili, scambiando l’abito sacro con il favoritismo; è chi ha barattato la propria famiglia con l’indegnità dell’inganno; è chi ridicolizza conoscenza con edulcorato sapere hypsichronaeus, che la storia puntualmente smentisce. È chi non avendo senso di bene comune crede di reggere il territorio come un feudo; è chi usa il valore dell’associazionismo come rigurgitante propaganda; è chi invece che istruire alla edificazione intellettuale mantiene, volutamente, mediocrità sociale; è chi voltafaccia sceglie l’apparente utile che è dannazione dell’anima; è chi si gira dall’altra parte pur vedendo l’ingiusto operare, come se non fossimo tutti figli della stessa terra! È chi sa di riconoscersi in questa chiara descrizione e, sprovvisto di etica professionale, opera degenerazione valoriale, vive di invidia, frustanti ossessioni, e non si capacita di chi mantiene dignità, sguardo lungimirante, rispettabilità per il territorio, come solo un'Aquila sa fare!
Ne consegue: non giudicate perché sarete giudicati, poiché, parafrasando Dyre, quando giudicate gli altri, non giudicate loro, piuttosto definite voi stessi!
Consiglio di studiare Eschilo, dà modo di comprendere che il mondo non gira intorno a se stessi, che ci vuole spessore civico, molto rispetto per il prossimo, competenza per ruoli, umiltà! Eschilo è un grande precettore, da lui si potrà apprendere che né il mondo, né le Aquile, si fermano alle fattezze dei bassi livelli immorali.
Ogni cambiamento avanza con la sana Cultura di costrutto, che non si fa mai serva di alcuno, capace di dialogare con chi sa ascoltare. Occorre il CORAGGIO DELLA DIFFORMITÀ SISTEMICA a cui sprono poiché, con Aristofane, l’immaturità si perde via via, l'ignoranza può diventare istruzione, l'ubriachezza sobrietà, ma la stupidità dura per sempre! Ecco che, nel mentre la verità distende le ali nello spazio, per un volo di ben alta, strutturata, luce, sento ancora, di mio Padre, le callose mani dell’onestà!
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