lunedì 3 maggio 2021

Ideologia gender, Ddl Zan, variante censura: perché togliere al genitore il diritto all'educazione dei figli?!  

Censurare la libera espressione, è sistema atavico, quanto le fake, note come pasquinate, usate per le occasioni di comodo, dai poteri sistemici, dagli organi di informazione, da scribacchini servizievoli, ed è metodo in uso socio-politico bipartisan! Ce ne sarebbero di motivi per attaccare servizio pubblico, politica, Ddl Zan. Di fatto, alcuna censura è stata attuata, per argomenti che con la festa del I° Maggio nulla c'entravano. Il fine era solo supportare il Ddl Zan. 

Fa specie però l'indignazione, e al coro non manca la Calabria, di quanti appoggiano lo sproloquio fuori contesto, gridano allo scandalo per tentata censura, ipocritamente dimentichi delle infinite volte in cui censure, omertà, denigrazioni, sono stati avallati, in loco, silenziati, non denunciati, colpevolmente ignorati. Ma nel caso del I°maggio, sul palco c'è un 'personaggio' che rappresenta un pacchetto di fans, che si adopera per strumentalizzare occasione a interessi particolari, e con parzialità di conoscenza, infantilismo, scorrettezza. È risaputo lo sconclusionato pensiero leghista, quello dei suoi esponenti, la politica italiana, in genere, non brilla per genialità e competenza. Sappiamo che sono corroborati da idiozie insensate, ma queste le si combatte con la matita intelligente nella cabina elettorale, con la coscienza autenticamente posta dalla parte giusta! 

Del Ddl Zan, tanto decantato a tutela dei diritti civili, trovo condivisibile solo in parte il testo, e sicuramente non la parte legata alla teoria gender che, si prevede, da propinare già dalle scuole elementari. È semplicemente ASSURDO TOGLIERE AI GENITORI L'EDUCAZIONE DEI PROPRI FIGLI, e instillare confusione. 

Bisogna dunque CAPIRE, e NON CONFONDERE!
La legge Zan mostra di favorire l’ideologia gender, ossia la teoria che nega la dimensione sessuata dell’essere umano fin dalla sua costituzione, ritenendo che la differenza fra uomo e donna sia soltanto una costruzione sociale. Si parla dunque di identità di genere, espressione che indica il senso di appartenenza di una persona a un genere col quale essa si identifica, a seconda di come si percepisce in un dato momento, cosiddetta fluidità del genere. Ora, l'art. 26, n. 3, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948, recita: "I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli". E, l'art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, 1952, ricorda che lo Stato "nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di assicurare tale educazione e tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche". Per il testo Zan, invece, i genitori non potrebbero più invocare la loro libertà educativa per evitare l’introduzione nelle scuole di insegnamenti fondati sulla teoria gender, in quanto questi insegnamenti sarebbero persino legittimati come strumenti per la diffusione della conoscenza della legge contro l’omofobia, e coerenti con l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Dunque, mi sembra chiaro che sussista una violazione a livello internazionale e anche nazionale dei diritti dei genitori in merito alle scelte educative riguardanti i figli, come recita la Costituzione italiana, art. 30: È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.

L'aspetto della legge Zan, legato all'educazione dei minori e alla scuola, a mio avviso, è inaccettabile, mentre la maggiore severità nei cofronti di chi opera reati, discriminazioni a danno della persona è legittimo. Certo è che non si può far passare il tutto come relativo al tutto! I diritti civili non devono né ledere, né prevaricare, piuttosto rispettare ogni diritto. IL FINE NON È IL DIRITTO MA IL GIUSTO! Non si è meno civili se manteniamo un pensiero diverso, se si interagisce tra persone civili, leali! La 'cultura' del rispetto non si impone con le leggi che avallano teorie opinabili. 

Ergo: quanta effettiva reazione c'è per l'omertà, la censura, il reale condizionamento di vita che si vive, e che mortifica quotidianamente "i diritti civili" della povera gente? Quanti si indignano, senza ipocrisie, o quanti denunciano gravità, lesive della libertà, anche d'espressione delle persone?
L'ingiustizia più grande è censurare la VERITÀ, con la violenza psicologica sociale, settaria. Questa è la vera sconfitta di ogni Stato, delle Comunità sedicenti civili! I diritti sono rispettabili tutti quando rispettano tutti, senza discriminazione. E nel caso del Ddl Zan perché al genitore dovrebbe essere tolto il diritto all'educazione del proprio figlio?!? Una legge con aspetto prevaticante è solo avamposto di una visione totalitaria di sperequazione sociale. Il consenso ricercato, cioè il sentire insieme le stesse cose, deve poter computare autentica responsabilità etica e rispetto reciproco d'intenti!

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