Nel
gergo della modernità, le definizioni tendono a chiudere, selezionare, limitare
una conoscenza più ampia e approfondita. Tendono a non far pensare, ad
assuefare la capacità critica. A far emergere dati emozionali, piuttosto che
elementi di ragionevolezza. Di fatto, però, le contrapposizioni solo escludono
la fecondità del bene. L'inclusione di contro, che è approfondita umanità,
trova radice nella Conoscenza, e conoscere aiuta a Capire che dai grandi
pensatori, si può solo imparare, anche l'umiltà!
Lo
studio non può essere mai approssimativo, superficiale, ridotto a mero uso
personale, questo è, purtroppo, il risultato del nostro oggi, che ne avalla
persistenza, nella società civile, nelle comunità incapaci di andare oltre il proprio
misero 'io' settario, pieno solo di buio e nessun orizzonte di
edificazione.
Invito
alla luce della conoscenza, ad approfondire il significato di Sapienza, che non
è quello inteso dalla modernità: perfezione intellettuale generata da vasta
dottrina, rimarrebbe un intendere arido, infecondo. Piuttosto Sapienza è la
capacità, l'arte di vivere il bene, appreso, e viverlo con responsabilità,
anche di linguaggio, con la grazia del rispetto, nel seme della conoscenza che
abbraccia, è esercizio del proprio dovere. La comprensione di ciò, esula da
ogni egoismo sociale, da ogni parzialità o contrapposizione, esula da
appropriazioni indebite. Ed è proprio in questo intendere che la genialità
sapiente lascia una traccia indelebile di bene, trasforma la società,
irradiandola di fervore, poiché dona nuova visione, nuova speranza che mai si
contrappone all'uomo, piuttosto ne edifica vissuto.
Ergo:
non si ridicolizzano le società civili, le comunità, confondendole, mantenendole
nell'aridità del conosciuto, ciò significa volerne il male e non il progresso.
La verità storica dell'homo viator è nella conoscenza dei tempi sapientemente chiara:
nella sapida scienza è il sapore della verità!
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