Quando
le mani si impastano nel terreno fertile dell'uomo, con il desiderio di fare
bene, il frutto feconda. È proprio degli uomini provvidi e con voglia di fare,
cambiare lo stato di cose, rinnovare cultura con idee di costrutto. Vivere la
politica, con sentimento e poesia, è vedere realizzato un progetto che segna il
tempo. Non è dalle masse che nascono idee, né da rappresentanze istituzionali
che mancano di rispetto esternando argomenti di mero populismo. Semmai la storia ci ha fatto assistere a cori di sprovveduti che, in
massa, hanno determinato nocumento alla società.
Che
la magistratura debba fare le sue verifiche è fuori dubbio. Quando ci si carica
però di giustizialismo, distante dal cogliere visione di compiutezza, eludendo
testo e contesto della realtà, o alimentando campagne denigratorie, molti dubbi
sorgono sui criteri che muovono azioni paradossali. Quaestio: quale reato
sussiste quando con l'ausilio di mezzi previsti, e per un fatto vero:
integrazione umanitaria, sviluppo concreto territoriale, si opera per ridare
vita a un Paese, creando un modello vincente, esempio produttivo di
solidarietà, sviluppo, genialità del fare bene? Come si chiama questo reato?
Coraggio di amare l'altro, avere senso del bene comune? Tale agire lo definirei
lungimirante trasposizione all'oggi del domani.
Occorre
dire grazie a chi con un progetto di vita in Calabria, andando oltre le
bandiere e i colori, ha insegnato -al mondo- che con il cuore e l'intelletto si
generano frutti positivi. Ha dato esempio di civiltà rinnovando l'antica
tradizione del nostro territorio: generoso, accogliente, costruttivo. Le buone
cose necessitano di valorizzazione non demonizzazione, ma tanto il tempo è
galantuomo. E,
guardando al futuro, occorre fare tesoro di esperienze di crescita
territoriale, con dati concreti, senza necessità di inventarsi storie,
piuttosto donando vita, creando armonia, esercitando con vero amore il mandato
ricevuto, non in modo clientelare, che è sempre parziale e interessato, ma per
il bene comune. Questo tesoro di esperienza che il Sindaco Domenico Lucano ci
regala, implica riflessione sul come applicare la parte nobile dell'agire
politico: il dovere del rispetto umano prima che il diritto freddo
dell'esclusione.
#conRiacelavitasirinnovainCalabria
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