L’attuale contesto socio politico, che sembra
aver abdicato dal suo fine naturale, alza i toni piuttosto che le parole, donandosi
al vano disquisire, all'irrazionalità e pare, sempre più, essersi asservito
alla tiepidezza. E non finirò mai di ripetermi: la politica emotiva non è politica, l’emotività non è il soggetto della
politica, soggetto della politica è l’intelletto speculativo che
induce all'azione responsabile, capace sicuramente di emozionare,
toccare profondamente l’anima, ma nell'esercizio pratico della
“carità intellettuale”, che pone al centro della sua azione la Persona. Il consolidamento e l’arricchimento delle
relazioni e delle comunicazioni tra gli individui, non solo comporta una sorta
di entità sociale superiore, provvista di maggiore potere rispetto agli enti individuali, ma conferisce ad ogni singola
persona una maggiore potenza di agire, di pensare, di conoscere. Ne consegue
una migliore autonomia e libertà per ognuno.