È possibile far convivere nella stessa
anima una ardente passione e una distaccata oculatezza? La politica si fa con la
testa, tuttavia la dedizione a essa, se non deve essere un puerile intrattenimento
di interesse personale, piuttosto un agire umanamente autentico, può scaturire e
essere alimentata unicamente dalla passione, che nulla ha a che vedere con l’autocelebrazione.
L’appassionato è in sé cultore di gratuità. Nondimeno, il fermo controllo
dell’anima, che caratterizza l’uomo politico ‘ap-passionato’, e lo distingue
dal politico velleitario che si dimena in modo vano, è possibile solo attraverso
l’abitudine a una distaccata oculatezza. Questo perché, la dedizione politica implica
il dominio quotidiano di un nemico assai insidioso: la boria.