Esprimendo gratitudine anche per il luogo che ci ospita, lo
splendido complesso del Convento delle Suore Domenicane Missionarie di San Sisto, non posso non citare Caterina da Siena quando dice: meglio rimanere senza mantello che senza carità, espressione che
trovo fondante di ogni azione politica che si dica cattolica. E, nel contempo,
sovviene in aiuto al nostro cammino “per il popolo” quanto afferma Tommaso d’Aquino: come illuminare è più che risplendere, così
donare ciò che si è contemplato è più che solo contemplare. Urge dunque
azione!
Lo sguardo alla concretezza che l’“oggi” ci impone, non ci può distrarre dal dato dell’umanità, contenuto valoriale intrinseco a chi, con passione onesta, si avvicina al fare politico. Siamo chiamati a reagire con responsabilità, a comunicare testimonianza di coerenza, elemento di ‘ideale’ che mai tramonta. La sostanza ‘ideale’ è l’unica visione che ci fa sperare al nuovo cui ambiamo: dare un messaggio di concretezza reale alle problematiche sociali e politiche in cui ci siamo venuti a trovare, a causa anche della non legittimità politica, nemmeno tanto nascosta, in qualche modo sottratta dal popolo che si dice di governare. Ritornare sovranità al popolo è testimoniare il desiderio di operare per il bene comune.
Il
popolo, le persone avvertono in modo cogente e molto di più i bisogni urgenti
che la società chiede di risolvere, la voce deve essere del popolo e mi piace
ricordare La Pira che, per problematiche di cui si percepisce dolorosa realtà e
verso cui lui stesso concentrò forze di pensiero concreto affinché si
risolvessero, affermava: il lavoro è un
dovere, la casa è un dovere e questo non è marxismo ma Vangelo!
La
soluzione dei bisogni del quotidiano vivere deve ritornare a essere trattata
sui tavoli dei ‘privilegiati’ che forse, e non sto qui a dire le motivazioni,
hanno dimenticato che il loro essere privilegiati è frutto di un onore preso
dal Popolo. Urge, e lo dico con tutto il cuore, riconoscere e dare valore alla
centralità della Persona che, come definisce l’Aquinate è “Sostanza individua di natura razionale, dotata d’intelletto e volontà”,
e la volontà deve seguire l’intelletto non mai l’inverso, perché è a causa dell’applicazione
dell’inverso che stiamo subendo il malessere attuale, e che evidenzia la
mancanza di capacità di pensiero in politica.
Non
è dall’alto che deve partire il comando, dall’alto l’unico comando che viene e
da seguire è quello di Dio Padre, le scelte del fare politico chiedono
risoluzione, persone competenti e coerenti, scelte dai cittadini, le
problematiche sanno essere focalizzate dal popolo molto bene e molto meglio,
popolo che deve tornare ad avere la sua voce: in questa direzione la legge
elettorale deve trovare il suo equilibrio. La persona è dotata d’intelletto e
volontà, trovo urgente dare voce alla persona e, quando è necessario, perché se
le cose non vanno bene e un popolo è in difficoltà bisogna agire, piuttosto che
permanere nel perpetrare iniquità nei luoghi delle responsabilità, come atto di
umiltà, fare un passo indietro quando le esigenze politiche richiedono altro.
Gioventù nel cuore chiede sempre una sola cosa: serietà, onestà, coerenza, è di
questo che abbiamo bisogno, un messaggio di concretezza testimoniale e possiamo
essere una risposta.
Papa
Francesco, appena qualche giorno fa, festività dell’Epifania di Nostro Signore,
ci ha ricordato come deve essere un cristiano: Attento, Instancabile,
Coraggioso, capace di camminare nella pienezza della luce del Vangelo, e questo
ci stimola alla qualità del nostro dato più naturale e ci sprona a quella
rivoluzione dei cuori cui la stessa gioventù anela, poiché lo sguardo deve
essere l’aurora di una sana politica, orizzonte di nuovo umanesimo. Superiamo
il sonno della negligenza!
* Intervento Convegno Associazione
Democrazia Cristiana (9-10-11
gennaio 2015)
Convento San Sisto, Roma, 10 gennaio 2015
Nessun commento:
Posta un commento