martedì 9 maggio 2023

La Cultura unica forza di lungimiranza!

Leggere tra le righe, acutizza consapevolezza, raffina percezione, fa comprendere verità. Viviamo il tempo dell'apparenza, della comunicazione istantanea, in cui sembra emergere la necessità non di comunicare, ma di legittimare il proprio verbo, il fanatismo dell'inappropriatezza, dei linguaggi abusati quanto distorti, e si mescola sacro e profano come fosse tutto normale.
Il sistema ripropone se stesso, servendosi di emotività manipolata, allontanando da elementi di ragionevolezza capaci di edificare e non mortificare popoli e storie.

Max Weber insegnava che vi è una distinzione tra un’ETICA della CONVINZIONE e un’ETICA della RESPONSABILITÀ. La prima corrisponde all’agire razionale rispetto al valore, che prescinde da ogni altra considerazione e dalle conseguenze. La seconda è connessa all’agire razionale rispetto allo scopo, che implica la ricerca dei mezzi adeguati e la previsione delle conseguenze. 

Indagare, come comunicare sapere è, certo, ardito compito a volte attraversato da quieto entusiasmo, a volte percorso da alte maree. Ma occorre sanare ciò che è dentro alla propria realtà sociale prima di ignorarla, non si può cercare fuori ciò che dentro manca: sui probabilmente, non si costruisce umanità, nemmeno renovatio sociale, piuttosto strafalcioni coperti da supporti verosimilmente forzati, con tesi miratamente adattate, che hanno come obiettivo illudere, confondere, mantenere astutamente inviluppo, servendosi e non servendo nè sacro, nè popolo.

La Cultura rimane unica forza di lungimiranza,  capace di rivoluzionare uno status quo moralmente invivibile, quanto eticamente inaccettabile e, come il sapere, si svela irruente nella conoscenza, mai ingabbiandola di esclusività poiché, come l'umanità, vive in pienezza se libera e non costretta. Si veste così, nella bellezza attrattiva della maieutica e confutazione, la nudità del mio essere poiché, con Walt Whitman, sono vasta, contengo moltitudini!

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