Credo, però, che non si sia ancora giunti a maturare il senso del 25 aprile, a chiarire il concetto di liberazione, in troppi offendono le istituzioni ingabbiandole in sistemi settari, di esclusività, aspirando a divenire para stato. Il nemico continua a nascondersi nelle pieghe del potere. Occorre liberazione da quanti illudono coloro che non hanno strumenti per opporsi a un dire faceto, vuoto, insensato. Occorre liberazione dagli acari, da imbrattacarte e portali locali ad uso clientelare, proprio di un dissacrante consociativismo fariseo. La storia deve insegnare, far pensare, rinnovare il sogno di un ideale unitario non opinabile: la libertà, come la democrazia, senza Giustizia Sociale è corruttibile.
Solo quando tutti i miei sogni seguiranno il battito del cuore e le risposte dipenderanno solamente da me, quando correrò con il destino, allora, in quel frammento di tempo, io sentirò l'eternità, e sarò libera!
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