Lasciamoci inquietare dalla conoscenza che penetra di sapienza, come quella dei Re Magi che, prostrati innanzi a Dio, non hanno avuto paura di conoscere ciò che non conoscevano, e hanno saputo ricercare, sfidare, trovare la luce dell'infinito, riconoscerla, luce che splende da Betlemme, e con il suo vagito ci fortifica di desiderio.
L'inquietudine è un dono capace di scrutare l'ignoto, lasciamoci interrogare, poniamoci domande. Sedare il pensiero, non porci domande, dice Papa Francesco, è sistemare il cuore nella cassaforte della comodità, di una ipocrita quiescenza veicolata da false notizie. Dio abita le nostre domande inquiete, che sono le strade di un cammino che ci portano a Gesù. Egli è nel bisogno di giustizia e amore che ricerchiamo. Il cammino non è stare fermi, irretiti da riti mondani, carichi di superstizioni ciarliere, ma andare incontro al Re dei giudei come hanno fatto i re magi, edificando e vivificando umanità.
Siamo chiamati ad andare oltre i nostri limiti, oltre ciò che non si conosce; per questo occorre discernimento, saper distinguere la meta della vita, dalle tentazioni illusorie che solo seducono; occorre la sorpresa del calarci nell'incontro, innamorarsi del volto del bimbo Re che stupisce. Scopriremo che il Signore vive nell'umiltà, abita il silenzio del cuore, si lascia interrogare.
E, come Papa Benedetto XVI insegna: "Emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo. rimanete saldi nella fede. NON LASCIATEVI CONFONDERE".
Nello stupore della Verità scopri bellezza che incanta!
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