Un caro amico mi rende partecipe di un 'reperto' storico, uno sguardo sulla Cirò degli anni '50, e il belvedere di mavilia. Mi invita a osservare dettagli, segni che parlano di genuinità. Mi attraversa il suo sconforto e cerco di capire perché si sia arrivati a spogliare il belvedere nella sua ampiezza, come si sia giunti alla non più genuinità degli incontri, alla non più esistenza di aziende di trasporto locali, a far sparire dalla piazza la Croce e sua storia.
Elementi di ragionevolezza mi inducono ad impattare con il realismo locale, che vede presenza di liquidatori fino allo sterminio, territorio impoveritosi di servizi, non tocchiamo fronte sanitario, impoveritosi soprattutto moralmente. Assistiamo al cinismo che calpesta, con senso di possesso feudale, il territorio. E ricordo al mio amico che, nel nostro Paese, sono stati capaci di togliere la Croce di mavilia, ma oggi, sempre gli stessi, piazzano una ruota rotary all'entrata di Cirò, con tanto di megalomania evidenziata nella scritta: benvenuti! ERA PROPRIO NECESSARIO?!!
Il Comune di Cirò ha indetto un progetto adotta un'area della tua città, area degradata da abbellire, ripristinare al decoro ambientale. Il progetto non includeva farsi l'altarino per posizionare una ruota con tanto di 'benvenuti', e con santa benedizione delle autorità locali, bardate di fasce istituzionali, cui ricordo l'opera meritoria delle altre Associazioni locali, che hanno egualmente operato, e nessuna di loro ha avuto la sciagurata pensata di 'targhettare' o cerimoniare il proprio fare.
Si ringrazia per il ripristino di aree, aiuole, adottate, ma questo non titola nessuno a lasciare marchio, e comunque è necessario misurarsi nel buongusto. Sbaglio o non è tanto ETICO operare per un sedicente bene, e sbandieralo con incensato automarketing? Come associazione privata è bene prodigarsi per un bene comune, nessuno lo impedisce, e siamo contenti tutti quando, però, non diventa inopportuno. E, riguardo l'abusata parola 'ETICA', l'agire operato con piantagione di palo rotante quale ETICA esprime?
Il BENVENUTO lo dà un Paese, con la sua bellezza e storia reale, non un'associazione privata nella casa Comune. E, a ben intenderci, lo stemma dei Cirotani, il logo di Cirò, non è una ruota dentata da cui ricevere il benvenuto illuminato. Riconoscere l'esagerazione è d'obbligo, come lo è il buon senso che sollecita a TOGLIERE l'impaccio!!!
E poiché è più facile giudicare l’ingegno di un uomo dalle sue domande che non dalle sue risposte, cui assistiamo, invito i COMPAESANI Cirotani a reagire, porsi domande su ciò che realmente accade, oltre ogni ipocrisia, e a mai spegnere l'unica vera luce che illumina cuore e intelletto, la CAPACITÀ CRITICA!
Nessun commento:
Posta un commento