La modernità, perduta ogni capacità di
vita interiore, consegna il cuore al chiasso dell’orrido non senso. Tutto è
frenesia, corsa verso l’inconsistenza, che non si avvede di riempire il tempo nel
vuoto non fare. L’assenza di vita interiore lascia ampio respiro alla
superficialità, al relativismo, al che vale la vita se non è in mia egoistica funzione?
Ma io sono nulla senza l’altro, Dio stesso chiede collaborazione alle sue
creature, chiede di rendersi esseri pensanti, capaci di pensiero autonomo, non amebe
inutili al bene della vita.
Quanto dolore, quanta ignoranza, bigottismo alimenta l’esistere moderno, la mediocrità di una società smarrita di umanità, relativista al punto di sostenere disparità di genere, quadrature economiche, diritti 'civili' a tutti i costi, espressioni massime di egoismo sociale, a discapito dei doveri, innanzitutto dovuti alla vita, al bene sociale, propri per il vivere civile. Dove può condurre una società che alimenta commistione, confusione sessuale, anomalie valoriali, assenza di pensiero, che nega contestualmente alla propria richiesta di diritti, il diritto stesso alla vita che genera, alla donna che procrea, pur di assecondare l’innaturale e nocivo culto dell’egoismo?
La cultura della morte diventa, sempre più, carro della
vittoria su cui la nostra epoca, e molti inutili idioti, fanno a gara per accomodarsi.
Non tento nemmeno di trovare fede tra i bigotti, gli ipocriti, né tra i
sedicenti cultori delle libertà, lussuriosi, ancor più poiché credo che si riproducano
con assidua reciprocità, quasi fossero sostanza congiunta, inscindibile gli uni
dagli altri. Ciò che si alimenta di fatuo, non caritatevole nel bigotto, è da attribuire,
paradossalmente, all'arrogante ignoranza dei cultori delle libertà. Assistiamo alla
rigidità cupa e tetra del conformismo: la ridondanza sulla fede emotiva, che
non è fede, inchioda le persone non pensanti alla comodità, non le fa uscire
nemmeno per liberare se stessi, li allontana dalla concretezza, dai bisogni
reali, dalla verità!
La vita spirituale nutre, diviene feconda
quando ci accorgiamo di essere albergati da Altro d’Amore, e ci troviamo dentro
Altro d’Amore, nella nostra vita gemmato silenziosamente. La lucerna è affievolita
ma non estinta: spirito di nuova vita si desta, suo alimento è la speranza.
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