Sosteneva Aristotele che ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo. Viviamo
una difficoltà grave nel Paese, non solo economica, piuttosto strutturale della
nostra democrazia, tutti coloro che lottarono per costruire un paese
democratico, cattolico, liberale, hanno, con metodo e anche con sangue,
lasciato in eredità educazione ai valori umani più sacri, un lascito di lealtà,
rispetto, fraternità, volta alla conquista, tesoro inestimabile di libertà
nazionale, titolarità del popolo a essere voce della politica. Assistiamo, invece, ed è aspetto di cocente
attualità, all'incredibile artificio della menzogna, che non alimenta fiducia
nei cittadini, come anche all'incredibile dato delle iniquità sociali. Il popolo che anela verità, coerenza, fiducia,
responsabilità, si va sempre più scontrando con l’effimera insidia dell’inganno,
e la menzogna è un’iniquità. Il Signore di sua propria bocca
affermò: Sia sulla vostra
bocca il sì, sì, e il no, no. Il di più viene dal maligno (Mt 5, 37). In
questo senso anche s. Paolo, quando prescrive di spogliarsi dell’uomo vecchio,
denominazione che abbraccia tutti i peccati, pone al principio questa
ingiunzione: Pertanto gettate
via la menzogna e parlate dicendo la verità (Ef 4, 25).