Circa la nozione di responsabilità umana, congiunta all’ambito in cui si riflette sul proprio o altrui comportamento, trattiamo di quella che più compete alla capacità umana, vale a dire distinguere situazioni in cui ciò che accade implica coscienza etica delle azioni altrui.
Le questioni morali sono questioni che hanno a che fare con scelte su possibilità reali, in altre parole scelte tra differenti condotte che effettivamente possiamo compiere e portare a termine. La nostra responsabilità è chiamata in causa non solo per scelte che realmente possiamo percorrere, ma in quanto esse rilevanti per il bene e il male, o meglio per la felicità e infelicità degli esseri umani, noi compresi. Una responsabilità così intesa scaturisce fortemente dalla nostra capacità di elaborare una reale attitudine a partecipare alle sofferenze e alle gioie degli altri esseri umani, che non possiamo escludere dalla nostra umanità.
Pensare si può a una nozione di responsabilità umana, del tutto libera da connessioni inerenti concetti di dovere, che sono al centro delle etiche deontologiche e che, in genere, mostrano la loro difficoltà proprio perché considerano imprescindibile - molte volte ‘liberamente interpretati’ nei concetti - la lealtà, fedeltà o rispetto per doveri assoluti o leggi morali eterne, che nemmeno Dio chiede e che spesse volte Lui stesso supera, indicandoci la via nella carità, nel rispetto e nel limite umano che troppe volte ambisce a surclassarsi. È auspicabile, dunque, un’indagine in termini di esperienza, conoscenza, su quali siano le conseguenze della propria condotta comportamentale e come incida sugli altri esseri viventi. La responsabilità implica il rapportarsi e l’interagire armonico con il tendere verticale, al fine di approfondire la dimensione orizzontale della nostra natura umana.
Di certo tra le novità etiche più significative di questi ultimi decenni emergono sia questioni di cui si occupa la bioetica, sia questioni inerenti la giustizia sociale. Un minimo di attenzione è necessario per vedere chiaramente come esse implichino sicuramente una revisione nei nostri costumi di responsabilità umana.
Lo sviluppo di nuove forme d’intervento medico, nuove pratiche riproduttive, nuovi status del morire hanno fatto sorgere tutta una serie di questioni su cosa fosse giusto o legittimo fare in certe determinate circostanze. Il prolungamento continuo della vita delle persone e le condizioni artificiali di sopravvivenza, hanno reso attuali gli interrogativi per la responsabilità umana e riguardano il chiedersi se sia giusto sopravvivere, comunque sia, in nome della propria dignità come in nome dei doveri verso gli altri. Inoltre, e per quanto concerne la giustizia sociale, in una società/mondo di, nonostante tutto, alto benessere quale quello che noi viviamo, non possiamo ignorare i problemi di una giusta distribuzione dei beni e dei diritti. Tra i più urgenti ci sono i diritti di libertà ed eguaglianza che sono continuamente messi in crisi dalle condizioni in cui, in molte parti del mondo, vivono le donne, i bambini o persone espressioni di minoranze religiose, come anche le continue violenze operate a nocumento del creato.
Sembra paradossale ma la responsabilità implica una presa di posizione e una capacità operativa congiunta a un bene stare. Affrontare problematiche di tale profonda importanza per l’umanità, vincolata da ipocrisie e preconcetti, include un bonum facere da parte di chi è chiamato a occuparsi di questioni fondamentali della vita dell’uomo. Superare con responsabilità umana ogni singolo problema comporta anche formare una coscienza responsabile, aperta e lungimirante al prossimo e alla vita buona. Sono necessarie le leggi per disciplinare il vivere sociale, ma la vita dell’uomo, il suo esistere può far capo a quanto più gli appartiene, capacità di pensiero che supera gli schemi dell’incomprensibile, cercando responsabilmente la dimensione del limite umano.
Insieme alla questione circa il cosa dobbiamo fare se vogliamo essere persone responsabili, urge prendere in esame la questione metaetica, di come si possa rendere migliore la nostra concezione della responsabilità umana, di cosa buono sia per metterci in condizione di dare risposte alle sfide etiche che nel nostro tempo ci interpellano e chiedono supporto umano.
[Foto: Luca Giordano, La Giustizia]
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