mercoledì 25 giugno 2025

La prepotenza al potere non è politica!

La prepotenza al potere, frutto di compromesso al ribasso, non è politica è solo prepotenza, mera espressione di para-stato, categoria sociale involuta votata all'arroganza, incapace di civismo.

Fine dell’autorità politica è il bonum commune multitudinis, e consiste nell’operare la pace sociale che non nasce dalle iniquità, dalle sperequazioni, dal malaffare o dall’indifferente quiescenza, ma dal rispetto delle posizioni, dal dialogo, dalla mitezza rivoluzionaria, dalla carità intellettuale che è propositiva e onesta.

Svegliarsi nelle coscienze è necessario affinché si superi il degenerante così fan tutti, tale è il modo di fare di chi, mancando di coraggio, incoraggia gli altri a essere suo simile, spregiudicato dormiente di coscienza che, parafrasando Papa Francesco, definisco “inutile idiota”! Il politico non può fare buona politica senza sana ispirazione e pratica delle virtù. Nocumento grava su una res-pubblica, la nostra, resa molto 'res' e latitante di attenzione al suo essere pubblica. Urge una Politica capace di pensare, e far pensare, soprattutto capace di avere rispetto delle parti, agendo nella verità. Attualissimo Dostoevskij che nel suo romanzo "I Demoni" traccia bene il monito sui pericoli del fanatismo, e della perdita di valori morali; ammirevole la sua critica verso le ideologie che promettono favori attraverso la distruzione delle strutture sociali esistenti e di persone che non si sottomettono all'indegnità dei disonesti.

Ergo: la Politica non è un affare, è servizio al bene comune; la Comunicazione non è manipolazione di affari, è servizio leale alla Verità. Se non si è battezzati per il bene comune non si può agire per il servizio pubblico poiché chi si battezza savio, s’intitola matto.

Cf. SOCIOLOGIA E SPIRITUALITA' DELLA COMUNICAZIONE POLITICA


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