Riprendere il senso dell’attenzione, dell’equo, del giusto in ambito culturale-sociale-politico, aiuta, come aiuta comunicare realtà in verità. Il relativismo, frutto di menti mediocri, genera approssimazione, confusione, settarismo. Per queste menti, non c'è alcuna differenza tra una sana conoscenza e una falsa conoscenza, tra ciò che è diritto e ciò che è dovere, tra responsabilità etica e egoismo. È un modo d’essere che riconosce il valore soltanto relativo, sia della conoscenza -relativismo gnoseologico-, sia dei principi etici -relativismo etico.
Il miglior investimento sociale è nella conoscenza, sapienza culturale-politica-sociale, espressione reale di coraggio, senso di libertà e autentica passione al Bene Comune. Non tenerne conto è l’errore più grave che si possa fare, poiché non è per niente difficile alimentare carte false, distogliere dal vero. Assai arduo è, invece, affrontare quaestio necessarie, impegnarsi, con serietà e lealtà, a concretizzare fatti che hanno il sapore della dignità, dell'edificazione umana, del rispetto del prossimo, ciò non ha certo connotazione ‘relativa’. E, poiché la verità si oppone all’errore, come la luce si oppone alle tenebre, non si potrà mai stare dalla parte della povera gente, del Bene Comune, quando si è nella menzogna e 'relativi' ai propri interessi.
Ecco che fendo i cieli, fendo le profondità dell’anima con l’armonia delle mie ali: amore per il sapere, amore per la verità. Come rifugio d’ogni più sana ambizione, mi proteggo da mondi lastricati da principi fluidi. Dell’amore comunico, e verso l’infinito mi innalzo poiché "La sapienza che viene dall'alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia". (Giacomo 3,17)
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