“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma
non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che
strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi
tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma
non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei
beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a
nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è
invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non
cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non
gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.
lunedì 14 aprile 2014
sabato 5 aprile 2014
Nostalgia del fanciullino, della grazia poetica nell’uomo
Anche se nel nostro tempo si è un po’ eclissato, in
ogni uomo c’è un fanciullo capace di commuoversi, di sperimentare quotidianamente
emozioni, sensazioni nuove. Tuttavia, sembra non ci sia tempo per sperimentare
emozioni e sensazioni nuove: la corsa forsennata del momento storico che
viviamo, iper tecnologico, detta altri ritmi da cui vengono sottratti elementi
che più caratterizzano la sostanza umana, ciò che rende Persona non di atto ma
di actio.
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