In
Roma, il 13 aprile u.s., si sono svolti i festeggiamenti per il 150° Anniversario
dell’elezione di S. Caterina da Siena a Compatrona di
Roma. Fu Papa Pio IX, il 13 Aprile 1866, con lettera apostolica Quamvis
Urbs Roma, a proclamare Caterina da Siena Compatrona di Roma, essendone già i SS. Apostoli Pietro e Paolo i Patroni
ufficiali. Il
150° Anniversario è stato commemorato con S. Messa presieduta da Fr.
Antonio Cocolicchio, O. P., Assistente del Gruppo dei Caterinati Romani, celebrata presso la Cappella del Transito di S. Caterina, in Piazza Santa Chiara 14 e,
successivamente, con omaggio floreale alla Tomba di S. Caterina, nella Basilica
di Santa Maria Sopra Minerva. Numerosa è stata la presenza di Associazioni
Laicali vicine alla spiritualità e alla figura della Santa mantellata.
Di seguito è riportata la lettera apostolica Quamvis Urbs Roma di Pio IX:
“Sebbene la città di Roma veneri e ossequi i
Beatissimi Principi degli Apostoli quali suoi patroni principali, dal momento
che essa, soltanto grazie alla loro fatica e al loro sangue, essendo prima
maestra di errore, si è fatta maestra di verità e ottenuto un nuovo genere di
impero, per cui esercita ora un dominio grazie alla religione di Dio, più vasto
del suo impero terreno, tuttavia nei momenti di pericolo fu solita implorare
dal cielo anche l’aiuto degli altri santi i quali mentre vivevano qui sulla
terra illuminarono e colmarono la stessa Roma con lo splendore delle loro virtù
e von i loro benefici. È da annoverare tra questi certamente Santa Caterina da
Siena del Terzo Ordine di San Domenico la quale, unendo il vanto di verginità
al merito eccelso delle altre virtù, recatasi ad Avignone da Papa Gregorio XI
Nostro Predecessore, che là viveva con i Cardinali e tutte le altre autorità e
i maggiorenti della corte pontificia, illuminata dalla suprema luce, manifestò
e rivelò al Papa stesso il voto di ritornare a Roma che egli in segreto aveva
fatto a Dio. E così fu lei a promuovere e a suggerire al Pontefice di
affrettare il ritorno promesso per il bene comune e la prosperità di tutta la
cristianità. E quanto danno abbia patito Roma per la lunga assenza di Papi è
ben testimoniato dalle opere storiche. In quel tempo si vedevano i sacri templi
fatiscenti e squallidi, le case e le vie funestate da risse sanguinose tra
fazioni, assai diminuito il numero degli abitanti; cosicché dovunque cadesse lo
sguardo a stento si sarebbe potuto trovare qualche traccia dell'antica grandezza
e magnificenza. Tale triste condizione cambiò radicalmente con il ritorno del
Sommo Pontefice, e Roma riacquistò lo splendore di un tempo,: cosicché essa è
divenuta da allora in poi non solo la rocca e il bastione della vera fede, ma
anche la sede e il domicilio delle arti più eminenti. Orbene, poiché in questa
nostra epoca malvagia si è rinnovata contro la Chiesa una guerra accanita e
perfida, in cui i nemici della cattolicità tentano di togliere con violenza ai
Pontefici Romani il potere temporale loro concesso per volere della Divina
Provvidenza al fine di assolvere più liberamente i doveri dell’Ufficio
Apostolico, e si proponga anche ciò affinché sia di nuovo desiderata la
presenza in Roma dei successori di Pietro, per tutto ciò il Senato Romano, per
allontanare un male così grande e sfuggire agli inganni degli empi ha invocato
il celeste presidio di Santa Caterina da Siena, rivolgendo a noi umili
preghiere affinché la annoveriamo tra i patroni secondari di Roma. Perciò noi
che in così gravi difficoltà delle circostanze presenti, per l’intervento dei
Santi del Cielo otteniamo più facilmente l’aiuto di Dio dispensatore di ogni
bene, dietro suggerimento dei nostri venerabili fratelli cardinali di S. Romana
Chiesa della Congregazione dei Riti, abbiamo deciso di accogliere tale domanda.
Pertanto, mediante la nostra presente lettera e con la nostra autorità
Apostolica, decretiamo e proclamiamo Santa Caterina, Vergine del Terz’Ordine
Domenicano, patrona secondaria di Roma”.
A Caterina da Siena, nel 150° Anniversario di proclamazione a Compatrona di Roma
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